Comiso (Rg): presentato il primo premio “Biagio Pace”

È stato presentato a Comiso, nel ragusano il premio “Biagio Pace” alla sua prima edizione. Nel corso di una conferenza stampa in straming sono intervenuti il sindaco, Maria Rita Schemabri; l’assessore regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana, Alberto Samonà; la presidentessa de club per l’Unesco di Comiso, Tina Vittoria D’Amato; la presidentessa della Pro Loco Comiso, Maria Stella Micieli; Francesca Pace e Biagio Pace, discendenti dell’archeologo comisano; Massimo Cultraro del Cnr Catania e docente all’università di Palermo e l’archeologo Giovanni Distefano, docente presso l’università della Calabria e l’università di roma 2 Tor Vergata. Ha moderato la docente Fulvia Toscano, direttore artistico di Naxoslegge.

“Lo scorso 8 febbraio – ha dichiarato il primo cittadino Schembari – in occasione del convegno su Biagio Pace, ho preannunciato l’istituzione di un premio dedicato al nostro illustre concittadino. Quest’anno si svolgerà la prima edizione del premio Biagio Pace, articolato in due sezioni.

La prima, dedicata a studiosi che hanno prodotto uno studio di archeologia, in particolare sui temi più cari all’archeologo comisano, pertanto su temi riguardanti l’archeologia del Mediterraneo e della Sicilia antica. La seconda sarà indirizzata a giovani laureati in archeologia in uno dei quattro atenei siciliani. La cerimonia di premiazione si terrà ad ottobre di quest’anno, accompagnata dun convegno di altissimo livello.

Il premio Biagio Pace Città di Comiso ha ricevuto l’alto patrocinio della presidenza della regione siciliana, della presidenza dell’Ars, dell’assessorato regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana. Collaborano  col comune di Comiso la Pro Loco, il club per l’Unesco di Comiso e Naxoslegge.

L’assessore Samonà ha rilevato l’importanza dell’istituzione del premio perché consente di tornare a parlare di Biagio Pace, uomo di cultura a tutto tondo, “un po’ anche palermitano – ha osservato – giacché vi ha prima studiato e poi anche insegnato”. Samonà ha ricordato l’impegno del comisano presso l’Inda e il suo notevolissimo contributo dato allo sviluppo dell’archeologia non solo in Italia e in Sicilia in particolare, ma anche in tutto il bacino del Mediterraneo”.

Tina Vittoria D’Amato e Maria Stella Micieli, dopo aver ricordato che Comiso “ha già celebrato in passato questo figlio di Comiso attraverso seminari di studi nei quali sono intervenuti prestigiosi relatori e con molte pubblicazioni edite dalla Pro Loco. Il premio giunge al culmine di questo percorso e certamente sarà graditissimo agli studenti di archeologia”.

Biagio e Francesca Pace, dopo essersi dichiarati onorati di rappresentare nella circostanza la famiglia, hanno ringraziato il sindaco Schembari e tutti gli altri enti per aver promosso il premio e ciò proprio nella città che Biagio Pace ha amato in modo viscerale lungo tutta la sua vita.

Per l’archeologo Distefano l’istituzione di questo premio impone di riflettere sulla storicizzazione della produzione scientifica di Biagio Pace e altresì sul rapporto tra la Sicilia e il Mediterraneo che l’archeologo comisano ha sempre avuto ben saldo in mente. “Entro questo binario – ha detto Distefano – si è sviluppata l’opera di questo grande studioso, dotato di grande onestà metodologica. Ricordiamoci che il Pace è stato il primo archeologo occidentale recatosi a Cartagine invitato dai colleghi tunisini che gli hanno riconosciuto il suo interesse per l’Africa e il Sahara”.

Infine, Massimo Cultraro, ha acutamente osservato che “Pace non è uno studioso dimenticato bensì a volte travisato: se ne è tentata una rilettura non sempre aderente ai gesti e alle parole. È, dunque, fondamentale la possibilità di accedere ai suoi archivi grazie alla disponibilità della famiglia Pace. L’archeologo comisano, per stessa testimonianza di Arias e della Pelegatti, illustri archeologi a loro volta, allievi di Biagio Pace, è stato anche un insegnante preciso e scrupoloso, sempre aperto verso i suoi allievi e pronto all’ascolto. Superato ogni travisamento ideologico, va riscoperto il grande promotore di eventi culturali”.

Nel concludere i lavori, Fulvia Toscano ha evidenziato il felice connubio tra politica e impegno sociale e culturale: “quando la politica vola in alto riesce a promuovere cultura e saperi di indubbio valore. Questa è una di quelle occasioni speciali”.

Il premio avrà cadenza annuale. La documentazione di partecipazione dovrà pervenire in plico chiuso all’Ufficio Protocollo del Comune di Comiso sito in via degli Studi, 9 a mezzo posta raccomandata o corriere privato o mediante consegna a mano entro le ore 12.00 del 20 maggio 2021. Ulteriori informazioni e relativa modulistica possono essere richieste presso l’Area 2 – Pubblica Istruzione e Cultura del Comune di Comiso.

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