Capo d’Orlando (Me): consiglieri di minoranza chiedono verità sulla situazione economico-finanziaria

I consiglieri di minoranza del comune di Capo d’Orlando, nel messinese, hanno interpellato il collegio dei revisori dei conti e il commissario ad acta, Giovanni Cocco, in merito alla situazione economico-finanziaria del comune.

L’operazione “verità” sullo stato di salute dei conti pubblici del comune paladino, pone la questione morale al centro del dibattito politico, pietra angolare di ogni sistema democratico che si rispetti. L’approvazione da parte del consiglio e a seguire la proposta di approvazione del rendiconto di gestione 2019 confermano le nostre preoccupazioni.

Infatti, gli stessi dati contabili in un esiguo arco temporale, 30 giorni circa, mutano stravolgendo il risultato di gestione, facendo riaffiorare lo spettro del default con tutte le drammatiche conseguenze in danno dei cittadini orlandini.

“Delle due l’una: o sono stati dopati i dati nella stesura del bilancio di previsione 2020/2022 oppure quelli del rendiconto di gestione 2019. Siamo di fronte a quello che possiamo definire il più grande bluff amministrativo gestionale – si legge nel comunicato – della politica orlandina che si potrebbe tradurre in un danno irreversibile per le famiglie e il tessuto produttivo paladino.

Pertanto, con spirito propositivo e con la stessa etica politica che ha sempre caratterizzato la nostra attività amministrativa, oggi le richiamate criticità di bilancio ci obbligano ad esercitare, a tutela degli amministrati, tutte le prerogative che sono proprie del mandato elettorale di cui siamo stati onorati e onerati e lo abbiamo fatto impegnando, senza se e senza ma, il collegio dei revisori contabili e, da ultimo, anche il nominato commissario ad acta, Giovanni Cocco.

Sorprendentemente assistiamo ad un preoccupante quanto ingiustificato assordante silenzio dei colleghi della compagine consiliare a sostegno dell’amministrazione Ingrillì, colpevolemente complici del disastro amministrativo in atto certificato dalle diffide della corte dei conti e del collegio dei revisori dei conti”. A firmare il comunicato sono i consiglieri Renato Carlo Mangano, Teodolinda Liotta, Sandro Gazia e Felice Scafidi.

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