Regione: Avviso 22, pagamenti di nuovo bloccati

I pagamenti si sono bloccati nuovamente”. Esordisce così Oreste Lauria, portavoce dei tirocinanti siciliani che avevano aderito ad “Avviso 22”. Le migliaia di siciliani selezionati avevano diritto ad un rimboso di 500 euro mensili. Erano ben 10.000 i giovani che lavoravano come tirocinanti in diversi enti o aziende e che non avevano percepito retribuzione. Del caso se ne era occupata anche la redazione di Striscia la Notizia. E dopo mesi di attesa i tirocinanti avevano ricevuto lo stipendio. Oggi i pagamenti si sono nuovamente bloccati.

“Ad oggi non sono ancora iniziati i pagamenti da parte dell’assessorato al lavoro – scrive Lauria – L’ultima risale al 17 dicembre 2020. Ho dato mandato al mio avvocato di fiducia di conoscere a tal fine il nome del responsabile che ancora oggi gestisce questa vergogna! Sono ancora molti i tirocinanti da pagare, in tanti attendono da mesi il saldo dell’intera somma di pagamento, altri solamente l’ultimo bimestre. Per quanto riguarda lo snellimento della procedura per rendere celeri i pagamenti, già sono uscite, in passato, delle liste con accredito zero per alcuni tirocinanti che si sono visti tagliata l’indennità spettante e non si sa ancora la motivazione.

Dopo tutto ciè, e problematiche dovute alla poca organizzazione e competenza degli enti promotori, la regione siciliana non può penalizzare i tirocinanti, che colpa non hanno. Dalla circolare emessa dall’assessorato al lavoro il 25 novembre 2020 sono a rischio le nostre indennità. Uscirsene con la frase “Nel caso in cui il soggetto promotore non dovesse sanare la documentazione con quanto richiesto entro il termine sopra evidenziato si procederà al taglio parziale o totale dell’indennità del tirocinante dei 7 giorni dalla richiesta del dipartimento lavoro”. Non mi sembra questo il modo adatto per snellire la procedura e rendere celeri i pagamenti dei tirocinanti dell’avviso 22. Anche perché vengono penalizzati i tirocinanti che non hanno colpa per l’incompetenza di alcuni enti promotori.

Non è concepibile che prima ti fanno lavorare e poi ti dicono non ti pago perché la documentazione non risulta idonea, a questo punto prima di andare a lavorare a chi spettava controllare la documentazione? alla regione Sicilia? oppure a l’ente promotore? O ai centri per l’impiego? Noi siamo sempre e comunque parte lesa, perché qualcuno dovrà pagarci, questo e sfruttamento. Ed aggiungo alla fine della conclusione del tirocinio svolto, siamo stati mandati a casa non pagati e senza alcuna occupazione. Oltre ai tanti lati oscuri già citati in questa vicenda, altra cosa inspiegabile il fatto che pochissime aziende ed enti accreditati con la regione Sicilia, abbiano assunto qualche tirocinante, nonostante le note di merito emesse per il servizio svolto positivamente e soprattutto il fatto che la Regione Sicilia, attraverso fondi europei, avrebbe garantito a tali aziende un bonus occupazionale di 14.000 € e uno sgravio fiscale garantito per 5 anni.

Evidentemente le aziende hanno preferito attendere il successivo avviso per sfruttare il prossimo tirocinante a costo zero. Tutto questo è inaccettabile!! questo circolo vizioso che va a discapito dell’intera collettività dei cittadini siciliani onesti e per bene. Tutto è per favorire gli interessi delle aziende per ricevere una manodopera a costo zero e non prevede una buona e stabile occupazione per il tirocinante”.

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