Catania: rifiuti dati alle fiamme nelle periferie

Ritornano i falò nelle periferie di Catania. Fiamme provocate dai rifiuti ingombranti che vengono bruciati. Materassi, mobili, pneumatici e qualsiasi altro tipo di materiali ingombranti che, nel giro di poche ore, viene ridotto in cenere con buona pace per la salute dei residenti delle abitazioni circostanti. Nuvole nere, altamente pericolose, con i vigili del fuoco che hanno il loro bel daffare per spegnere gli incendi.

Da Librino al Villaggio Sant’Agata, passando per San Giovanni Galermo e per Nesima, ogni quartiere ha la propria terra dei fuochi. Cosa fare allora? Militarizzare la città? Impossibile. Il comitato Romolo Murri, attraverso il suo presidente Vincenzo Parisi, chiede l’istallazione capillare di un efficace sistema di video sorveglianza che possa controllare le strade o le aree rurali isolate dove il triste fenomeno dell’abbandono incontrollato dei rifiuti si concentra. Sul modello di via Fondo Romeo bisogna individuare gli zozzoni e colpirli con multe salate e sanzioni adeguate che possano evitare il perpetrarsi continuo di questi penosi scenari. Nella lotta contro le discariche abusive a rimetterci è sempre l’intera città.

Montagne di rifiuti con costi esorbitanti, per tutta la collettività, per smaltire i materiali speciali presenti. L’opera di sicurezza preventiva avrebbe l’effetto immediato di restituire a tutti noi una Catania più pulita e sicura dal centro alle varie periferie.

 

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