Gela: 64 reperti archeologici nella casa di un professionista

Erano tutti nella casa di un medico di Gela i 64 reperti archeologici trovati dagli agenti della guardia di finanza. L’uomo, C.S., 66 anni, aveva una vera e propria collezione di reperti archeologici quasi tutti datati dal VII al I sec. a.C. detenuti senza alcun titolo che ne legittimasse il possesso, trattandosi di beni appartenenti al demanio pubblico.

Gli agenti della guardia di finanza una volta entrati in casa hanno notato i reperti archeologici esposti in teche di cristallo in una sala. Gli oggetti sequestrati erano prevalentemente utensili, monete e altri reperti di carattere religioso.

Trovati e sequestrati vasi, brocche e piccole anfore, una statuetta di offerente, un timbro tondo con funzioni decorative, un piccolo vaso con corpo globulare, una coppa profonda per bevande, una piccola scultura con raffiguraazione divina, un poppatoio, una lucerna con invetriatura di età islamica ed un’altra di età romana, diverse anfore di derivazione sia orientali che greche, alcune ampolle di stampo ellenistico e ancora delle coppe da vino a vernice nera risalenti a differenti periodi storici nonché moltissime monete di età greca, romana e medievale. Tutti i 64 reperti, provenienti  dalle diverse colonie greche della Sicilia, sono stati datati dal VII al I sec. a.C. ad eccezione di un bocca letto monoansato risalente all’età del bronzo e quindi tra il XXII e il XV secolo a.C.

A confermare l’autenticità è stato un archeologo, specialista di beni ed utensili antichi che ha sottolineato il valore e l’interesse storico dei beni sequestrati. Su indicazione dell’autorità giudiziaria gelese, i reperti sono stati affidati temporaneamente in attesa dell’assegnazione definitiva all’unità operativa beni archeologici della soprintendenza di Caltanissetta.

Il professionista è stato denunciato alla procura di Gela per impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato e per ricettazione. Le indagini odierne condotte dalla guardia di finanza e coordinata dalla procura di Gela, rimarca l’importanza di contrastare i reati contro la tutela del patrimonio artistico, archeologico e ambientale dello Stato.

 

Commenti
Caricamento...

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi