Acireale (Ct): avevano rapinato una coppia di anziani, arrestati

Due donne e un uomo sono stati arrestati ad Acireale dai carabinieri della stazione di Guardia Mangano per aver rapinato una coppia di anziani nella loro casa. Le manette sono scattate ai polsi della 69enne siracusana Giseppa Bono; della 23enne gelese Marika Cassarino e del 36enne di Pachino Luigi Porzio, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal gip di Catania per rapina aggravata in concorso.

Lo scorso 4 ottobre i tre avevano adocchiato la loro preda: una coppia di anziani ottantenni che abitano nella frazione Guardia Mangano ad Acireale.

Le due donne si erano presentate alla porta dei due anziani con la scusa di dovergli consegnare un rimborso della farmacia ma che era necessario  effettuare un non meglio specificato controllo sui numeri seriali di una banconota da 50 euro. L’anziana ha risposto di non aver denaro con sé e la più giovane delle due ha chiesto e ottenuto il permesso di usufruire dei servizi igienici, mentre la complice intratteneva la signora che, a dispetto dell’età matura, ha subodorato il guaio notando la luce accesa nella propria stanza da letto.

In quel momento è entrata la figlia 50enne della proprietaria con il figlio di 17 anni che, intuendo la situazione, hanno cercato di bloccare le due donne inseguendole. La 23enne, aiutata dal complice maschio, ha strattonato la figlia della vittima per strapparle il cellulare dalle mani ed evitare che avvisasse i carabinieri ed è riuscita comunque a scavalcare la recinzione lasciando la complice intrappolata per l’incapacità di seguirla nella fuga.

I militari, giunti sul posto, dopo aver fermato la 69enne nell’abitazione e recuperato la refurtiva che era stata abbandonata dalla complice durante la fuga, hanno diramato la nota di ricerca dell’autovettura a bordo della quale la ragazza e l’uomo erano fuggiti. Difatti, poco dopo, gli stessi venivano fermati a Catania e denunciati.

Grazie al quadro probatorio raffigurato dagli investigatori, corroborato da diverse testimonianze tutte convergenti sul figura dei tre indagati, il giudice, su proposta del magistrato titolare dell’indagine, ne ha potuto ordinare l’arresto ed è stato sottoposto ai domiciliari.

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