Agrigento: disfacimento area amministrativa del carcere, la denuncia della Uil

L’area amministrativa-contabile del carcere Petrusa di Agrigento versa in una condizione di disfacimento. A lanciare l’allarme è Armando Algozzino, segretario nazionale della Uil pubblica amministrazione polizia penitenziaria che si rivolge alla direzione dell’istituto di pena.

In particolare, Algozzino punta il dito contro la mancata remunerazione delle spettanze del servizio di missione compiuto dal personale della polizia penitenziaria.

L’esponente sindacale accusa i vertici della casa circondariale di non aver provveduto alla liquidazione delle competenze per le unità del nucleo piantonamenti e traduzioni in servizio ad Agrigento. “Il personale attende da gennaio del 2020 – spiega – l’erogazione di quanto dovuto dall’amministrazione”.

Una lamentela messa nera su bianco in una lettera indirizzata ai vertici nazionali del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, inclusa la direzione generale del personale delle risorse e al provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria in Sicilia.

“L’attuale dirigenza – si legge nella nota di Algozzino – malgrado le reiterate sollecitazioni che risalgono al momento in cui si è insediata, non ha mai provveduto a ricercare soluzioni per riparare alle inadempienze ancora in atto”.

“Malgrado l’intervento diretto del Provveditorato, volto al recupero delle somme maturate – precisa  – ad oggi i poliziotti penitenziari attendono ancora che l’inadempienza sia sanata”.

Una situazione incresciosa – si legge a conclusione della nota – che deve essere risolta al più presto: in caso contrario, la UILPA Polizia Penitenziaria non esclude il ricorso alle vie legali per garantire i diritti al personale in servizio presso l’Istituto”.

Nel mese di ottobre, Armando Algozzino aveva visitato la struttura penitenziaria agrigentina congiuntamente a una delegazione composta, tra gli altri, da Gioacchino Veneziano e Calogero Speziale, rispettivamente segretario regionale e provinciale della UILPA Polizia Penitenziaria.

Nel corso dell’iniziativa sindacale, erano emersi molteplici disagi già da tempo nel mirino della sigla e segnalati, anche in questo caso, ai vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.

In quell’occasione, il segretario nazionale aveva puntato l’indice contro l’abbandono della struttura, interessata da diverse carenze di tipo manutentivo e dall’assenza di un’adeguata sanificazione degli ambienti. Criticità che si affiancano alla carenza di personale e ai turni estenuanti ai quali le unità in servizio sono sottoposte.

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