Catania: beccati dalla polizia furbetti del tachigrafo

Sono stati beccati dalla polizia i furbetti del tachigrafo a Catania. Gli agenti della polizia stradale si erano insospettiti per il comportamento anomalo del conducente di un’auto nei pressi dello svincolo di Misterbianco. Alla vista degli agenti l’auto si era fermata a distanza, aveva accostanto, per poi ripartire immediatamente dopo. La pattuglia lo ha seguito e dopo pochi minuti lo ha fermato per un controllo.

Fino a pochi minuti prima, alla guida del pesante veiclo, secondo il software police controller, risultava un altro autosta, o quanto meno era inserita la carta tachigrafica di una persona differente da chi in quel momento guidava. L’autista era da solo in cabina.

L’autista stava utilizzando la scheda di un suo collega. Ma non era tutto. Il titolare della carta ne aveva denunciato lo smarrimento nel 2019 per ottenerne una nuova. Chiamato in causa ,quest’ultimo ha svelato l’imbroglio, ammettendo di averlo fatto per favorire gli altri colleghi che così avrebbero potuto giustificare ore di guida superiori al consentito, ovvero pause e riposi non svolti effettivamente.

Una pratica, questa, troppo diffusa tra i camionisti e che consente di risparmiare sul costo degli autisti impiegandone uno solo anche quando la lunghezza del viaggio ne richiederebbe due. Tutto ciò comporta anche un problema di sicurezza stradale in quanto consente di aggirare i limiti temporali imposti ai conducenti professionisti nel loro stesso interesse. Contribuisce illegalmente a tenare sempre più bassi  costi di gestione del trasporto, interferendo negativamente sul mercato e sulla libera concorrenza, con condotte sleali a danno delle ditte del settore e di quei conducenti che sono rispettosi delle regole.

L’uomo alla guida, un catanese, utilizzava impropriamente la carta tachigrafica del collega ed è stato sanzionato ai sensi del codice della strada sia per guida senza aver inserito la propria carta nel cronotachigrafo, sia per aver guidato oltre i limiti massimi consentiti e non aver riposato a sufficienza. La patente dell’uomo è stata ritirata e sospesa per tre mesi. Il titolare della carta tachigrafica rinvenuta, invece, è stato denunciato per il reato di falso ideologico, avendo sporto una denuncia non veritiera di smarrimento della card che è stata sequestrata.

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