Messina: i carabinieri celebrano la patrona Virgo Fidelis

I carabinieri del comando interregionale Culqualber di Messina hanno celebrato la loro patrona, la virgo Fidelis celebrando nello stesso tempo il 79° anniversario della battaglia di Culqualber, mentre la giornata dell’orfano quest’anno non sarà celebrata per l’attuale situazione di emergenza sanitaria.

Il comandante interregionale, generale di corpo d’armata, Carmelo Burgio, ha deposto una corona di alloro al mounmento al carabiniere eretto nel giardino del comando interregionale, in memoria di tutti i caduti dell’arma. Dopo le 10.00 del mattino, nel piazzale esterno del comando interregionale carabinieri, alla presenza del generale Burgio, è stata celebrata la messa da don Rosario Scibilia, cappellano militare della legione carabinieri Sicilia, in un intenso momento di raccoglimento vissuto insieme ai carabinieri del comando interregionale Culqualber, attorno alla madre celeste patrona dell’arma.

La cerimonia a cui hanno partecipato i carabinieri senza l’intervento di alcuna autorità locale, ha visto la partecipazione di una contentissima rappresentanza di militari in servizio, del coordinatore provinciale nonché del presidente della ANC di Messina.

Al termine della lettura della preghiera del carabiniere, il comandante interregionale ha preso la parola e dopo aver rivolto un pensiero ai caduti dell’arma e alle loro famiglie, ha rievocato il 79° anniversario del fatto di armi, nel corso della quale i carabinieri dell’allora I battaglione mobilitato scrissero una delle pagine più significative della loro storia
Nella ricorrenza della sua Patrona, l’Arma dei Carabinieri ricorda l’O.N.A.O.M.A.C. (Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari dell’Arma dei Carabinieri), fondata il 5 ottobre 1948, con decreto del Presidente Einaudi, che diede soluzione al complesso e delicato problema dell’assistenza alle famiglie dei numerosi militari scomparsi nella guerra, da poco finita, attraverso la realizzazione di istituti dove accogliere i giovani in particolari difficoltà o la corresponsione di “assegni di studio” alle famiglie bisognose; nei suoi 72 anni di vita, l’Opera, voluta dall’allora Capo di Stato Maggiore dell’Arma, Colonnello Romano Dalla Chiesa, padre del Generale Carlo Alberto, ha visto passare nei suoi ruoli oltre 30.000 giovani, di cui 13.000 nei collegi.

 

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