Trapani: percepivano le pensioni di parenti defunti, 8 denunce

Otto persone percepivano indebitamente le pensioni di familiari defunti da anni. Li hanno scoperti gli agenti della guardia di finanza di Trapani che hanno effettato sequestri per oltre 270 mila euro. Alcuni dei truffatori, inoltre, percepivano il reddito di cittadinanza.

Sono stati sequestrati 20 rapporti tra conti correnti e conti di deposito e messo i sigilli a tre immobili, due a Trapani e uno a Catania. Il provvedimento giunge al termine di un anno di indagini.

In tutti i casi accertati la frode è stata resa possibile dal mancato allineamento dei sistemi informatici dell’anagrafe comunale con quelli dell’INPS, sicché in un primo momento era bastato il consapevole silenzio dei congiunti per approfittarne. Per continuare a percepire indebitamente tali somme era stato necessario attestare falsamente l’esistenza in vita dei congiunti presso gli istituti di credito dove i defunti erano originariamente titolari di rapporti. In un caso, per ottenere la delega per l’accreditamento della pensione il congiunto era arrivato perfino a recarsi personalmente in banca, simulando l’esistenza di un precario stato di salute del parente già deceduto per giustificarne la mancata presentazione in banca.

Grazie ad una minuziosa analisi dei flussi finanziari e delle movimentazioni bancarie riconducibili alle persone morte, ha preso le mosse proprio dall’anomalia delle operazioni osservate, parse da subito espressive di uno stile di vita implausibile per pensionati ultracentenari. L’approfondimento degli accertamenti bancari e patrimoniali su delega della procura di Trapani ha permesso agli investigatori di accertare come tutte le somme di denaro accreditate dall’INPS fossero state riscosse in contanti allo sportello e finite direttamente ai parenti più prossimi dei beneficiari che per anni avevano avuto la materiale disponibilità delle carte di debito associate ai conti correnti di accredito per le pensioni.

Tali responsabili sono stati tutti denunciati, a vario titolo, per truffa aggravata e indebita percezione di erogazioni pubbliche ai danni dello Stato mentre la competente direzione dell’INPS è stata attivata per l’immediata sospensione delle erogazioni.

Due degli otto soggetti, oltre ad essersi appropriati in modo illecito di oltre 130 mila euro di somme erogate dall’INPS destinate ai congiunti ritenuti erroneamente ancora viventi, sono risultati percepire il reddito di cittadinanza i ncompleto spregio alle disposizioni di legge regolanti le finalità di tale misura di sostegno.

 

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