Comiso (Rg): l’assessore Pepi, “18 mln i debiti ereditati e oggi sanati”

“Ammontano a 18 milioni di euro i debiti commerciali ereditati dall’amministrazione Schembari e che sono stati sanati da luglio 2020 ad oggi”. A dichiararlo è l’assessore al bilancio, Manuela Pepi.

“Non lo abbiamo detto prima, non avremmo voluto dirlo adesso in un momento grave e pesante per tutti e non lo avremmo rivelato neanche in futuro perché volevamo continuare a lavorare a testa bassa come abbiamo fatto finora. Siamo stati costretti dai ripetuti e immotivati attacchi delle opposizioni – prosegue – Dando per scontato che ci sono i tempi e i luoghi opportuni per confrontarsi e questo non è certo il tempo e il momento opportuno, siamo stati oggetto di attacchi, anche scomposti e livorosi, da parte dei consiglieri di opposizione.

Prima, l’allarmismo del commissariamento del comune che non risponde assolutamente al vero – prosegue – Poi l’accusa di avere sette milioni di euro di disavanzo e quindi, la descrizione di un ente che si avvia al fallimento. Davanti a tutto questo siamo stati costretti davvero nostro malgrado a rispondere con la verità che, per noi, consiste in atti, documenti, fatture commerciali e determine di liquidazione che dimostrano in quale pantano ha dovuto operare l’amministrazione Schembari da quando si è insediata. Ammontano a 18 milioni di euro i debiti commerciali, ovvure fatture non pagate, trovati dalla nostra amministrazione subito dopo l’insediamento che è avvenuto a giugno del 2018.

Abbiamo dovuto contrarre un mutuo con cassa depositi e prestiti di pari entità e con scadenza trentennale – ricorda l’assessore Pepi – che ci ha consentito, da luglio 2020 ad oggi, di liquidare tutti questi debiti. Giusto anche precisare che il mutuo ci è stato concesso in virtù del fatto che cassa depositi e prestiti ha preso atto di tutte le fatture presenti e non pagate, sulla piattaforma digitale dei crediti commerciali e quindi certificate. Considerato che la passata amministrazione ha gridato ai quattro venti di essere uscita dal dissesto, è doveroso far sapere alla città che non è affatto vero. Il 2015 si è chiuso con un debito di due milioni e mezzo di euro. il 2016 con tre milioni e settecento mila euro, il 2017 con quattro milioni e quattrocento mila euro e il 2019 con due milioni e novecento mila euro solo da gennaio a giugno.

A questi va aggiunto che molte delle fatture erano già divenute oggetto di decreti ingiuntivi di pagamento con annessi costi per le spese legali e gli interessi che hanno fatto lievitare, in maniera esponenziale, i debiti trovati. Il mancato pagamento di questi debiti si è  riverberato su imprese, aziende, famiglie e fornitori di beni e di servizi che dal 2015 attendevano di essere pagati. Parliamo di forniture quali ad esempio il metano, indispensabile per il riscaldamento delle scuole, l’energia elettrica le derrate alimentari per la mensa scolastica e il pagamento per il conferimento nelle discariche, più tanto altro ancora. Nessuno di questi servizi – prosegue – è venuto meno alla città, in questi due anni di amministrazione Schembari. Infine, siamo stati accusati di avere un disavanzo di sette milioni di euro. si tratta di somme previste in entrata nei bilanci preventivi passati, ma mai introitate. La città non meritava anche queste preoccupazioni, in un momento così drammatico e delicato, ma posso assicurare e rassicurare tutti i cittadini di Comiso che, per quanto ci riguarda non sprecheremo più tempo in queste inutili quanto steriche polemiche. Comiso ha bisogno di un punto di riferimento e noi abbiamo l’obbligo di esserlo, ora più che mai”.

 

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