Cammarata (Ag): doppietta selvaggia, operazione antibracconaggio

Doppietta selvatica a Cammarata, nell’agrigentino. Questa mattina i carabinieri hanno eseguito un importante servizio volto alla repressione della caccia di frodo. Sono stati controllati più di 30 cacciatori ed eseguite 4 perquisizioni ed elevate contravvenzioni per u nimporto di oltre 10 mila euro.

A Casteltermini sono stati denunciati quattro uomini che utilizzavano fucili illegali e che poco prima avevano abbattuto diversi esemplari di coturnice siciliana, volatile protetto e a rischio di estinzione, presente solo in Sicilia.

“Esprimiamo profondo apprezzamento e viva soddisfazione per questo eccezionale e pregevole intervento dei carabinieri – dichiara Ennio Bonfanti, referente fauna del WWF Sicilia e coordinatore regionale delle guardie giurate venatorie dell’associazione ambientalista – che ha fermato una banda di incalliti bracconieri e ha salvato, in quel territorio, le residue popolazioni di una specie estremamente rara. Tutto il WWF siciliano è molto grato agli uomini dell’Arma che hanno coordinato e realizzato questa operazione, dando un’ottima dimostrazione delle loro capacità professionali e dimostrando un ammirevole impegno nei confronti della tutela della biodiversità e del patrimonio indisponibile dello Stato rappresentato dalla fauna”.

Dopo questo ennesimo caso di bracconaggio il WWF lancia una forte denuncia: “in tutta la Sicilia la caccia è ormai fuori controllo. In questo contesto di caccia illegale, si innesca anche la situazione del complessivo indebolimento della sorveglianza venatoria. Il Corpo Forestale regionale, specificatamente preposto alla materia, è ridotto ai minimi termini e ormai non è in grado di garantire una vigilanza settimanale ed estesa su tutto il territorio. Le altre Forze di Polizia (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, ecc.) sono sempre più impegnate negli ordinari servizi urbani istituzionali e con organici sempre ridotti rispetto alle esigenze del territorio.

Quello della caccia in Sicilia, quindi, è un sistema fuori controllo: le leggi ed i calendari venatori prevedono, sulla carta, limitazioni, divieti e prescrizioni, ma nelle campagne, concretamente, chi imbraccia un fucile ha la relativa certezza di poterle violare impunemente!”. Per questo il WWF rinnova la richiesta all’Assessore regionale dell’Agricoltura, on. Edgardo Bandiera, di attivarsi per dare immediata applicazione alle misure previste dal “Piano d’azione nazionale per il contrasto agli illeciti contro gli uccelli”, che individua la Sicilia come una delle aree italiane prioritarie nella lotta al bracconaggio, ove la carenza di controlli nell’ambito venatorio rischia di determinare la distruzione del patrimonio della fauna migratrice comunitaria che transita nel Mediterraneo. “Già nel 2018 – conclude Bonfanti – insieme a Legambiente e LIPU avevamo presentato all’Assessore un dossier “emergenza bracconaggio” con una serie di proposte concrete ed a costo zero per la Regione: ad oggi non sono state attuate e la situazione peggiora di anno in anno”.

 

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