Catania: operazione Fossa, 11 arresti

Undici persone sono state arrestate dai carabinieri della compagnia catanese di Acireale impegnati nell’operazione Fossa. Gli indagati sono ritenuti responsabili di spaccio e detenzione illecita di sostanze stupefacenti, furto aggravato, ricettazione e detenzione illegale di armi.

Il provvedimento ha avuto origine da un’indagine avviata dal nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Acireale a giugno del 2019, a seguito di una segnalazione giunta al 112. Un interlocutore anonimo aveva fornito notizie riguardo un’attività di spaccio nel comune di Aci Sant’Antonio, segnalando la presenza di un ingente quantitativo di droga in un garage di proprietà di Antonio Barbarino.

I carabinieri, per verificare quanto acquisito telefonicamente, hanno effettuato delle perquisizioni personali e domiciliari, rinvenendo nella disponibilità di Barbarino una rilevante quantità di marijuana, già suddivisa in dosi pronte alla vendita, nascosta sotto alcuni bidoni.

Le indagini hanno permesso agli investigatori di ricostruire la rete e il sistema di gestione delle piazze di spaccio, le modalità di approvvigionamento e la cessione degli stupefacenti nei comuni di Aci Sant’Antonio, San Giovanni La Punta e Pedara.

Le indagini, basate sul monitoraggio dei quotidiani spostamenti e incontri dei vari personaggi, hanno censito una sostenuta attività di compravendita di droga, ma anche la commissione di delitti contro il patrimonio. Gli indagati, per ottenere un illecito profitto economico per il mantenimento delle loro famiglie, predisponevano incontri nelle proprie abitazioni finalizzati alla cessione di droga e organizzavano furti di carburante, consumati in danno di ditte operanti in diversi settori.

L’indagine, sebbene non abbia permesso di acclarare una vera e propria struttura associativa, ha permesso di acquisie gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati i cui profili erano orientati a indifferenza alla repressione dello Stato, incuranza del rispetto delle leggi, pericolosità sociale diretta all’organizzazione e alla serialità criminale.

È importante evidenziare come questo sodalizio criminoso, grazie alla rudimentale ripartizione dei ruoli tra venditori e fornitori di sostanza stupefacente, aveva ideato un preciso modus operandi volto a commettere ripetute azioni illecite attraverso uno schema ben definito in cui gli indagati utilizzavano un linguaggio criptico non solo per organizzare incontri con gli acquirenti, ma anche per pianificare mirati furti di carburante da rivendere solo per ottenere denaro contante utile all’acquisto di sostanze stupefacenti da piazzare sul mercato.

Di rilievo appare il ruolo esercitato dalle donne (mogli o fidanzate degli indagati principali) che, in concorso con i loro uomini e in presenza di minori, si prestavano alla cessione di droga organizzando loro in prima persona gli appuntamenti con gli acquirenti di turno.

Infine, nel corso dell’attività di indagine, a riscontro delle condotte criminose attribuite a vario titolo agli inquisiti, si è potuto verificare un giro d’affari di diverse migliaia di euro immesse nel mercato della droga. Cinque persone sono state arrestate in flagranza di reato e altre tre sono state denunciate per spaccio e detenzione illecita di sostanze stupefacenti, nonché furto aggravato. È stata sequestrata anche una carabina ad aria compressa e relativo munizionamento, modificata nella potenza, priva di marca e con matricola abrasa.

Dei 18 indagati, 11 sono i destinatari della misura cautelare, mentre i restanti hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.

In carcere sono finiti:

Antonio Barbarino, 34 anni; Salvatore Bonaccorso, 49enne di Viagrande; Angelo Sabino, catanese di 31 anni; Alfio Sciammacca, 34enne di Acireale.

Obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria, invece, per: Luca Andrea Cassiele Arena, catanese di 32 anni; Lucia Caterina Brischetto, 25enne di Catania; Placido Cannavò, 46enne di Messina; Sergio Cannavò, 47enne di Catania; Jessica Di Mauro, 30  anni di Catania; Lorenzo Luca Musumeci, 37 anni di Catania e Sebastiano Saraceno, 45enne di San Giovanni La Punta.

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