Giardini Naxos (Me): omaggio a Tusa con la scultura di Paola D’Amore

Al teatro antico di Taormina, nel messinese, omaggio all’archeologo Sebastiano Tusa con la scultura di Paola D’Amore “Frammenti del tempio d’oro”.

L’opera è esposta al teatro antico, negli spazzi della versura occidentale dove, fino alla fine di ottobre, accoglierà i visitatori del parco archeologico Naxos Taormina alla scoperta di uno dei più affascinanti monumenti della storia greca e romana della Sicilia.

Tre colonne di metallo che al mattino i raggi del sole accendono di infuocati riflessi ramati, su un fondale panneggiato alla greca curato dalla stilista d’interni Mira Tasic. L’opera di D’Amore è abbinata al premio Tusa nell’ambito della Nation Awards svoltasi nei giorni scorsi e che ha visto il riconoscimento assegnato a Massimo Osanna, già direttore del parco archeologico di Pompei e da qualche settimana alla guida della direzione dei musei del Mibact.

All’inaugurazione, insieme alla direttrice del parco Naxos Taormina, Gabriella Tigano, era presente Valeria Li Vigni, soprintendente del mare e moglie di Tusa.

“Un frammento di tempio greco – spiega il curatore Aurelio Pes, in un saggio che accompagna l’installazione dlela D’Amore – vestito dei bagliori mutevoli del rame. E attorno a questa immagine venerabile, a tornare in evidenza il segno dell’infinito; il labirito che è il nostro destino e il serpente-suono che per la sua natura bifida indifferentemente annuncia il sorgere di una nuova era o la distruzione globale di noi stessi e del mondo”.

“Tusa – ci dice la scultrice – ci ha lasciato un tesoro di insegnamenti e di scoperte, le cui implicazioni devono ancora essere interamente disvelate. Per me, tra le tante cose che sono importanti e che hanno definito il milieu culturale in cui sono nate le opere che sto esponendo a Taormina, c’è la scoperta della relazione virtuosa tra natura, umanità e arte. Una relazione che è stata presente nella storia culturale dell’Occidente a partire dalle conseguenze bibliche del peccato originale e della maledizione per l’uomo di dover lottare per la sopravvivenza in una natura a lui ostile”.

 

Commenti
Caricamento...

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi