Vizzini (Ct): centro di accoglienza, la Lega dice no e rilancia

Questa mattina i militari della Lega Sicilia Salvini premier si sono riuniti a Vizzini, nel catanese, con un flash mob contro l’apertura di un centro di accoglienza proprio a Vizzini.

Lo scopo dell’iniziativa è stato quello di dare voce alla comunità calatina che non condivide l’apertura di una struttura dedita all’esclusiva accoglienza dei migranti, spesso irregolari, e quello di intavolare una discussione con le istituzioni competenti.

“Non vogliamo un nuovo Cara di Mineo con tutti gli illeciti che aveva attorno e il degrado che ha creato attorno a sé, peraltro, col rischio, adesso, di poter causare in qualche modo un’emergenza sanitaria”. Lo dice il vice segretario regionale Fabio Cantarella.

“Oggi abbiamo effettuato una bellissima manifestazione a sostegno dei cittadini del calatino e del territorio, – dice il commissario provinciale, Anastasio Carrà – a differenza di questo governo che è irrispettoso nei loro confronti e che ci regala un altro Cara di Mineo, perché questa tendopoli è una succursale di quest’ultimo, con la differenza di un valore aggiunto negativo, che sarebbe quello dell’emergenza, perché all’interno di questa nuova tendopoli ci saranno sicuramente persone contagiate”.

A tal proposito, –  sottolinea Anastasio Carrà  – vorrei ricordare che 1 su 3 dei contagi che attualmente si registrano in Italia, provengono dall’immigrazione clandestina. Il nostro leader Matteo Salvini, nel 2015 durante un sopralluogo, dichiarò che qualora fosse andato al governo, avrebbe chiuso il Cara di Mineo, promessa che mantenne da ministro dell’interno nel luglio 2019. Oggi ritroviamo paradossalmente una grande efficienza dell’attuale governo giallorosso che in pochi giorni, con un grande sperpero di risorse umane ed economiche, allestisce una tendopoli, mentre invece impiega anni per poter offrire servizi e manutenzione alle infrastrutture siciliane”.

“Un governo che mira a conservare le proprie poltrone e non ha cura degli interessi né dei siciliani né degli italiani in generale in un momento di emergenza post lockdown, che ha messo il Paese in ginocchio – ha detto Carrà.  – A Lampedusa gli sbarchi incontrollati stanno affossando il turismo, settore che in questa fase post pandemia stava cercando di riprendersi. Noi siamo per un’immigrazione regolare e controllata, da sindaco –  conclude Anastasio Carrà – nel corso della mia legislatura ho riconosciuto la cittadinanza a diversi immigrati che si ritrovano in un contesto civile e sono ben integrati.”

 

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