Santo Stefano di Camastra (Me): Antoci contro Fava

Claudio Fava,presidente della commissione regionale antimafia della Sicilia, ieri è stato audito dalla commissione nazionale antimafia sulla relazione in merito a quanto accaduto a Giuseppe Antoci, ex presidente del parco dei Nebrodi, nella primavera del 2016.

“Un’audizione – scrive Antoci – carica di tensioni in cui tutti i parlamentari intervenuti, nessuno escluso, hanno preso le distanze da quella relazione, contestando a Fava errori materiali, istituzionali e inopportunità”.

“Dopo quanto accaduto ieri in Commissione Nazionale Antimafia  – dichiara Antoci – mi sarei aspettato da Claudio Fava scuse e dimissioni ed invece leggo ancora frasi arroganti da “primo della classe”, da Professore dell’Antimafia che non può essere messo in discussione da nessuno e, paradossalmente e pericolosamente, neanche dalla Magistratura di questo Paese, neanche da una Commissione Nazionale del Parlamento Italiano”.

“E questo signore – continua Antoci – pensa di ricandidarsi alla Presidenza di una regione importante come quella Siciliana? Spero non si candidi più neanche alla Presidenza di un condominio”.

“Ancora totali inesattezze nella sua audizione – aggiunge Antoci –  ancora ricerca spasmodica di arrampicarsi sugli specchi. Bastava chiedere semplicemente scusa, così come lo hanno invitato a fare tutti i componenti della Commissione Nazionale che hanno preso la parola. E lui, uscendo da là, cosa fa: la vittima, dicendo che i Magistrati sono stati superficiali, criticando i componenti della Commissione Nazionale e dicendo che io gli avrei urlato di dimettersi. Non sono abituato ad urlare, ho fatto un comunicato stampa a cui ho affidato le mie riflessioni e nel quale, educatamente, gli ho chiesto di fare un passo indietro”.

“Fava ormai a me non deve dire più nulla – ancora Antoci – altro che urla, deve solamente, in considerazione della denuncia che ho presentato alla Procura della Repubblica, rispondere adesso alla Magistratura. Il mio grazie alla Commissione Nazionale Antimafia, ai suoi Componenti e al suo Presidente Nicola Morra, per avere, ancora una volta, ristabilito verità e ruoli”.

“In ultimo – conclude Antoci – sarebbe interessante capire quanti soldi pubblici sono stati spesi per portare avanti questa bizzarra relazione, quanto sono costati i consulenti. Una cosa è certa, quanto sia costato tutto ciò alla verità e alla giustizia è, invece, ormai chiaro a tutti”.

 

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