Nicosia (En): operazione New Park, coinvolti anche soggetti indagati per l’attentato contro Antoci

Ci sarebbero anche cinque persone coinvolte nell’attentato del 2016 contro l’allora presidente del parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci nell’operazione antimafia New Park condotta dalla Dda di Caltanissetta e dalla finanza di Enna.

Circa 50 finanzieri di Enna e Nicosia, coordinati dalla direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, con l’ausilio delle unità cinofile di Catania, hanno dato esecuzione a circa 10 perquisizioni in diversi comuni tra le province di Enna, Messina e Catania. Tra i destinatari dei provvedimenti anche elementi di spicco della criminalità organizzata di stampo mafioso operante nel territorio nebroideo.

Alcuni degli indagati, cinque, erano stati indagati per l’attentato del 2016 contro il presidente del parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci. Il procedimento è comunque stato archiviato.

Soddisfazione per l’operazione è stata espressa da Giuseppe Antoci che dice: “il protocollo di legalità costruito sui Nebrodi e diventato legge dello stato il 27 settembre 2017, colpisce ancora in maniera forte gli affari delle mafie sui Fondi Europei dell’agricoltura riportando allo Stato il maltolto attraverso l’esercizio pronto dei sequestri finalizzati alla confisca.

L’operazione di oggi – continua Antoci – è un ulteriore forte segnale di ripristino della legalità colpendo chi cerca di aggirare il protocollo, oggi legge dello Stato. La mafia dei terreni ha prosperato per anni e adesso fa i conti con lo Stato. Fra i soggetti coinvolti anche personaggi utilizzati per cercare di delegittimare me, la magistratura e le forze dell’ordine attraverso il tentativo di sminuirle la valenza mafiosa dell’attentato. Ma quell’imbarazzante vicenda è naufragata miseramente.

In questi anni – continua Antoci – è mancato il coraggio e il controllo nell’assegnazione e nell’erogazione dei fondi ma è iniziato, ormai, un processo di restituzione allo Stato di tutto ciò che le mafie hanno lucrato in questi anni e, soprattutto, un processo di restituzione ad allevatori ed agricoltori onesti di una parte di dignità che in questi anni si sono visti strappare”.

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