Bronte (Ct): niente più interventi programmati. Il sindaco chiede la revoca del provvedimento

“Ancora un provvedimento a danno dei servizi dell’Ospedale di Bronte. Da oggi in poi niente più interventi chirurgi programmati in sala operatoria a Bronte, perché quei pochi infermieri che vi operano sono stati dirottati a fare la Guardia attiva notturna”. Ma il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, non ci sta ed è su tutte le furie in quanto lo ritiene “un vero e proprio boicottaggio dei servizi dell’ospedale”.

“Prima un provvedimento che di fatto impedisce che si svolgano interventi chirurgici nel pomeriggio – dichiara Calanna – poi a distanza di pochi giorni un secondo provvedimento che di fatto svuota durante il giorno la sala operatoria di infermieri”.

Fino ad oggi gli infermieri di sala operatoria hanno lavorato solo durante il giorno, ovvero nei turni mattutino e pomeridiano, garantendo solo l’eventuale reperibilità in caso di emergenza durante la notte. Con questo nuovo provvedimento le cose cambiano: gli infermieri devono garantire anche i turni notturni.

E tutti sanno – prosegue Calanna – che gli infermieri che lavorano di notte poi hanno diritto l’indomani a riposare. Risultato è che durante la mattina non ci sarà personale infermieristico sufficiente a far funzionare quotidianamente la sala operatoria. So già che alcuni interventi programmati – prosegue il primo cittadinonon verranno più fatti a Bronte – Stessa fine faranno i parti cesarei già programmati o da programmare nel punto nascita, cui ovviamente di fatto non riuscirà a raggiungere i numeri previsti dalla legge. Mi viene quasi il dubbio che si faccia tutto per far aumentare i numeri di qualche altro ospedale. Chiedo che questo provvedimento venga revocato”.

Insieme al primo cittadino, sul piede di guerra ci sono anche le organizzazioni sindacali. “In sala operatorie gli infermieri sono in 9, dovrebbero essere in 14 – afferma Salvatore Tirendi del Nursind – Io credo che l’azienda sappia che non solo 2 infermieri per turno non è possibile garantire l’ordinario ma solo ed esclusivamente le urgenze. Come sindacato chiediamo di reperire infermieri dove è possibile, oppure effettuare mobilità di urgenza”.

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