Adrano (Ct): tentato duplice omicidio fra “caminanti”, un altro arresto

Agenti della polizia di Stato hanno arrestato Francesco Restivo, 55 anni, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Catania.

L’uomo era ricercato dallo scorso 20 maggio ed è stato catturato al culmine di una complessa indagine che ha visti impegnati gli agenti del commissariato di pubblica sicurezza di Adrano (Catania) in sevizi di appostamento e accurate perquisizioni domiciliari.

Si tratta di un altro indiziato emerso nell’ambito dell’inchiesta che aveva condotto al fermo di iniziativa da parte del personale del commissariato, il 16 maggio scorso, nei confronti di 4 persone ritenute responsabili di tentato duplice omicidio di una donna di 37 anni e del figlio di 19 anni.

I fermati all’epoca sono stati: Bartolo Restivo, 56 anni, fratello dell’odierno arrestato; Carmela Felica, 51 anni, moglie dell’arrestato; Salvatore Restivo, 24 anni, figlio dell’arrestato e di Carmela Felice e Salvatore Restivo, 31 anni, nipote dell’arrestato. Nella serata di lunedì 18 maggio sempre gli stessi agenti avevano dato esecuzione al decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla procura di Catania nei confronti di altri due coindagati nella stessa inchiesta. In quella circostanza i fermati erano stati Salvatore Restivo e Fortunata D’Amico, la sua compagna. Il 21 maggio scorso si era costituito Giuseppe Restivo, 32 anni, altro nipote dell’arrestato, colpito dalla stessa ordinanza di custodia cautelare in carcere che ha condotto all’arresto di Francesco Restivo.

Tutte le persone coinvolte nell’indagine fanno parte del gruppo dei “caminanti”, nomadi, diffuso in Sicilia, stanziati nel territorio di Adrano dove popolano un intero quartiere.

La vicenda era scaturita da una banale lite tra le vittime del tentato omicidio e Fortunata D’Amico, mamma nonché nonna delle stesse vittime, nel corso della quale queste ultime avevano osato rivolgersi alla donna con un linguaggio poco riguardoso. A quel punto era intervenuto Salvatore Restivo, compagno della D’Amico che prima ha preso a bastonate con un manico di scopa la figlia della sua compagna e poi ha organizzato una spedizione punitiva per tentare di uccidere lei e suo figlio.

Insieme al proprio figlio, ai due fratelli, alla cognata e a due nipoti, infatti, il gruppo si era recato nell’abitazione delle vittime tentando di ucciderli con colpi d’arma da fuoco nonché con l’utilizzo di armi improprie quali sassi, una stecca da biliardo, un tondino in ferro e anche un’accetta, lanciati dalla strada all’indirizzo dei due malcapitati che abitano al primo piano.

Sono stati trovati i segni dell’impatto dei proiettili nel soffitto dell’abitazione, nonché gli strumenti atti ad offendere all’interno della stessa abitazione.

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