Partinico (Pa): furti e raid, 11 arresti

Undici arresti e quattro obblighi di presentazione alla Pg. Si è conclusa così un’operazione dei carabinieri della compagnia palermitana di Partinico che ha scoperto una lunga serie di furti nel territorio tra Partinico e Camporeale.

Secondo le indagini dei militari, nell’operazione Papiro, due bande avrebbero rubato cavi di rame e batterie ai danni delle società Enel Spa, E distribuzioni, Wind Tre, Vodafone.

Il gruppo avrebbe commesso furti in abitazione messi a segno anche con metodi violenti. Due i clan criminali sgominati: uno con a capo Giampiero Palazzolo che aveva come base operativa proprio piazza del Papiro a Camporeale e la seconda guidata invece da Gaspare Castello.

Attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, gli investigatori sono riusciti a risalire ai componenti dell’organizzazione che avrebbero compiuto diversi raid in provincia di Palermo, Trapani e Agrigento.

Uno degli arrestati deve anche rispondere, in concorso con il figlio, del reato di atti sessuali con minore per aver accompagnato con la propria auto una ragazza minorenne (meno di 14 anni) senza il consenso dei suoi genitori, a casa del figlio che si trovava agli arresti domiciliari, per avere con lui dei rapporti sessuali.

I due gruppi criminali avevano messo a segno 52 furti e una rapina in meno di un anno. Miravano a rame, costosissimi accumulatori per ponti radio, ma non disdegnavano i furti d’auto e di ripulire abitazioni e negozi. In media i due clan mettevano a segno un colpo a settimana.

Questa mattina il gip di Palermo, Roberto Riggio, su richiesta del sostituto procuratore Enrico Bologna e dell’aggiunto Ennio Petrigni, ha irmato l’ordinanza di custodia cautelare eseguita dai carabinieri della compagnia di Partinico che hanno eseguito le 15 misure, come detto 11 ai domiciliari e quatto obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria.

Gli arrestati dovranno rispondere, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una pluralità di furti aggravati, ricettazione dei beni illecitamente sottratti, rapina, false denunce di furti. L’indagine era stata avviata a dicembre del 2018 dopo numerosi furti di rame nella provincia a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro.

Nel corso delle indagini, sono stati accertati 5 diversi furti di cavi di rame per un peso complessivo di 300 kg ai danni delle infrastrutture Enel e anche in un cimitero comunale, 21 furti di batterie (200 dispositivi in tutto) presso i ponti ripetitori di proprietà delle società di telefonia citate: Vodafone, Wind Tre e Leonardo Company; 14 furti di auto, il furto di 1 trattore, 11 furti in abitazioni rurali ed estive, una rapina di gioielli e denaro contante in casa di un’anziana in provincia di Trapani e il furto dell’impianto di videosorveglianza e dei sanitari del centro polifunzionale del comune di Camporeale.

Con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata ai furti e alla ricettazione, in carcere sono finiti Angelo Alamia, 42enne di Partinico; Gaspare Castello, 32ene di Partinico; Giuseppe Gallina, 60enne di Cinisi; Giampiero Palazzolo, 31enne di Camporeale e Roberto Palazzolo, 38enne di Partinico.

Sempre in carcere, ma con l’accusa di associazione a delinquere, sono finiti: Nicola Lombardo, 30 anni di Camporeale; Vincenzo Mulè, 20 anni di Camporeale e Franco Palazzolo, 57enne di San Giuseppe Jato.

Il gip ha deciso gli arresti domiciliari per Giuseppe Primoletto, 43enne di Camporeale; Benedetto Calogero Ferrara, 26enne di Camproeale e Salvatore Mulè, 23enne di Camporeale.

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