Catania: elargivano false pensioni d’invalidità, sei arresti

Sei persone sono state arrestate a Catania per pensioni d’invalidità erogate grazie alla compiacenza dei medici dell’Asp. I carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della procura al tribunale di Catania hanno eseguito oggi le ordinanze.

I medici specialisti, con certificazioni false, hanno permesso la fruizione di indennità d’accompagnamento o pensioni d’invalidità a persone che non ne avevano alcun diritto.

Ai professionisti è stato contestato il concorso aggravato nei reati di truffa, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, falsa perizia e frode processuale.

L’operazione, denominata Esculapio e condotta dai carabinieri di Catania, ha interessato due professionisti finiti in carcere, tre ai domiciliari mentre al sesto è stato imposto il divieto di esercizio della professione. In carcere sono finiti Giuseppe Blancato, 69 anni e Antonino Rizzo, 59 anni. Ai domiciliari invece sono andati Sebastiano Pennisi, 58 anni; Carmelo Zaffora, 61 anni; Filippo Emanuele Natalino Sambataro, 62 anni. Infine, per Innocenza Rotundi, detta Barbara, 55 anni, è stato disposto il divieto di esercitare la professione medica per un anno.

I medici generici e specialisti oggetto di indagini dal 2018 al 2020 hanno fatto conseguire ai loro assistiti, attraverso certificazioni false e amplificando la portata di alcune patologie, le indennità di accompagnamento e pensioni di invalidità e tutti i conseguenti benefici previsti dalla legge 104 a favore di soggetti che non ne avrebbero avuto diritto.

I medici finiti in carcere sono Antonino Rizzo, reumatologo e medico di medicina generale e Giuseppe Blancato, medico di medicina generale, noto per essere stato uno dei sanitari ad aver curato il boss Nitto Santapaola durante la latitanza, fatto per cui venne assolto.

Ai domiciliari tre medici dell’Asp di Catania e strutture sanitarie convenzionate. Si tratta dello psichiatra Carmelo Zaffora, direttore del modulo complesso Catania Nord del dipartimento di salute mentale di Catania; Sebastiano Pennisi, fisiatra al’Asp di Catania nel poliambulatorio di Ramacca e Filippo Emanuele Natalino Sambataro, cardiochirurgo nella clinica convenzionata centro cuore Morgagni di Pedara e presidente del consiglio comunale di Paternò, carica dalla quale è stato subito sospeso su disposizione del prefetto di Catania.

L’indagine era stata avviata anche grazie alla collaborazione di dirigenti dell’Inps di Catania e ha evidenziato come i medici coinvolti, in cambio di laute somme di denaro, compilavano certificazioni mediche alterate e in alcuni casi del tutto false, per far risaltare patologie inesistenti o difformi rispetto alla reale gravità.

Gli assistiti venivano indottrinati dai medici affinché in sede di valutazione davanti alle commissioni mediche accentuassero le loro patologie e, in particolare, quelle riguardanti le capacità cognitive di deambulazione anche utilizzando pannoloni, sedie a rotelle o stampelle non necessari. Migliaia di euro, grazie alla truffa, sono finiti nelle tasche dei sanitari consenzienti e in quelle dei loro assistiti che hanno così ottenuto importanti privilegi economici e lavorativi. Nel corso dell’indagine sono stati scoperti 12 casi di falsi invalidi e sono state indagate 21 persone tra medici e assistiti.

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