Roma: premio De Curtis al regista catanese Francesco La Rosa

È stato assegnato al regista catanese Francesco La Rosa il premio De Curtis 2020 con il cortometraggio “Maledettissima tu”. Un riconoscimento arrivato a due anni dall’uscita della sue opere prodotte “Pacenzia” e “Maledettissima tu”.

“Mi sento appagato”. Così il regista catanese La Rosa commenta la notizia del premio. “I miei 42 anni suonati – continua – e i tanti anni di gavetta con servizi da cerimonia, produzioni proprie indipendenti, serate da cameraman e video maker su commissione, è un premio che mi ripaga”.

Il concorso internazionale artistico letterario Antonio De Curtis, Totò: principe, maschera e poeta” che da anni si svolge con il patrocinio morale e i premi di importanti organi istituzionali, è organizzato dall’associazione “Amici di Totò…a prescindere!”. Il concorso, giunto alla sua XXII edizione, ha preso il via il 20 dicembre 2019 nella “Reggia di Carditello” a San Tammaro, in provincia di Caserta e si concluderà a Roma con la premiazione nella sala della Protomoteca del comune a data ancora da destinarsi.

Ne corso della manifestazione il regista siciliano Francesco La Rosa sarà premiato nella sezione “cinematografia” con “Maledettissima tu” sia per l’interpretazione degli attori, ma soprattutto per i contenuti che stimolano alle nuove generazioni nel perseguire il rispetto per la legalità e per i messaggi che reiteratamente ci offre”.

Per La Rosa ogni essere umano è protagonista nel decidere la sua vita e nel ponderare la giusta scelta tra il bene e il male, nel perseguire gli insegnamenti dei tantissimi eroi, nati ad assassinati nella loro tanto amata terra siciliana. Un esempio è quello rappresentato dai giudici Rosario Livatino, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, dal sacerdote don Pino Puglisi, dal giornalista Peppino Impastato che è cresciuto respirando “aria di mafia”.

Nella pellicola sono stati trasmessi gli insegnamenti di questi uomini che hanno lottato contro la mafia e che hanno lasciato grandi insegnamenti, come il giudice Paolo Borsellino che diceva: “quando la gioventù le negherà il consenso, per la mafia sarà giunta l’ora della fine.

“La mafia offre ai giovani facili guadagni e la falsa illusione di avere il rispetto della moltitudine delle persone, in una vita – prosegue il regista – che il più delle volte si consuma in un breve lasso di tempo per le faide delle famiglie mafiose, oppure nella migliore delle ipotesi tra le sbarre delle carceri o di lunghi periodi di latitanza”.

Per la “sezione pittura”, il maestro salernitano Renato Cocozza, il discepolo prediletto del maestro Alfonso Grassi, che ha collaborato per diversi anni, con il maestro Giorgio De Chirico nel suo studio di Roma, a piazza di Spagna. Riceverà per la mirabile interpretazione della poesia “A livella” di Totò, realizzata con un dipinto olio su tela, la medaglia del Senato della Repubblica. Il dipinto ispirerà la creazione di una statua in bronzo e ci riserverà in futuro piacevoli sorprese.

Per la sezione musica sarà premiata la Famiglia d’arte Gibboni, di origine siciliana. Il padre, docente di violino al liceo musicale Confalonieri di Campagna (Sa), la moglie pianista e i tre figli violisti: le gemelle Anastella e Donatella e Giuseppe. La famiglia è stata ospite di diverse trasmissioni televisive della Rai e di Mediaset. Saranno premiati come per i vincitori delle altre sezioni con la targa e la pergamena.

Il premio per la sezione “narrativa” è stato conferito alla poetessa e scrittrice romana Melina Mignemi, per la pubblicazione del libro “Vite parallele”. La tematica riguarda il mondo dell’abbandono e dell’adozione nonché il suo percorso, attraverso le ansie e le speranze dei vari protagonisti, spesso “smontate” dalle difficoltà dell’iter burocratico e dai cavilli delle leggi del codice civile. Due vite parallele separate da “uno spazio matematico”, occupato da chi non voleva il loro incontro. La appassiona e coinvolge sin dalle prime pagine, stimolando nei fruitori della lettura intense emozioni.

Per la sezione “Poesia”, sarà premiata la poetessa salernitana, Bruna Fiumara. Per la sezione “premio alla carriera”, il riconoscimento sarà consegnato al Dott. Alfonso Caiazzo, autore di numerose pubblicazioni scientifiche, per l’attività del prestigioso “Centro Odontoiatrico” salernitano, che continua ad acquisire ulteriori riconoscimenti internazionali.

In riferimento alla sezione “bontà”, è stato assegnato il 1° premio ex aequo all’avvocato Mauro Vaglio, patrocinante in cassazione, già presidente dell’ordine degli avvocati di Roma, consigliere del direttivo del comitato “Noi Professionisti”, per l’impegno profuso a favore dei giovani professionisti per fargli ottenere l’equo compenso e per porgli “un tetto” alla professione fiscale; e all’avvocato Fernanda Tiacci, patrocinante in Cassazione, per il suo impegno legale gratuito a difesa dei meno abbienti che, in particolare, hanno subito violazioni delle leggi, lesive dei propri diritti    ed interessi legittimi, dai dipendenti della pubblica amministrazione ed in particolare dagli Uffici dell’Inps. Le premiazioni saranno precedute dal convegno sulla Legalità, dal titolo: “Il Rapporto tra la legge scritta e il divenire sociale” Primato o preminenza del Diritto Comunitario? che avrà inizio dopo una breve proiezione del cortometraggio “Maledettissima Tu” del Regista Francesco La Rosa, che impreziosirà il convegno. La manifestazione sarà presentata dal figlio d’arte, l’attore Antonio Angrisano, figlio del famoso Franco Angrisano. Moderatorrice sarà la giornalista dell’Adnkronos Rossella Guadagnini. Relatori del convegno: Ernesto Lupo, primo presidente emerito della corte suprema di Cassazione; Vitaliano Esposito, già procuratore generale della corte suprema di Cassazione e attualmente componente dell’ECRI, commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza; Tito Lucrezio Rizzo, già consigliere capo servizio e responsabile della sicurezza della presidenza della Repubblica; Mauro Vaglio, già presidente dell’ordine degli avvocati di Roma. Ospite d’onore sarà don Aniello Manganiello dell’istituto religioso “Don Guanella”, già parroco di Scampia e fondatore e presidente dell’associazione “Ultimi – onlus contro le mafie e per la legalità”.

Ritornando a Maledettissima tu del regista catanese, volevamo sottolineare la totale indipendenza del lavoro, un mediomertraggio di 64 minuti con nel cast alcuni personaggi di spicco: dal giornalista antimafia molto discusso, Pino Maniaci, ad Antonio Cannata, passando per Sabrina Privitera e con l’interpretazione dei brani di Alfio Patti e Nino Marchi e musiche di Carmelo Incognito.

“Questo lavoro – spiega il regista – ha un lessico vernacolare misto, racconta la storia di un bambino che, crescendo e diventando uomo, si ritrova suo malgrado imprigionato nella stretta tra il bene e il male. Un film che rinnova un invito rivolto ai giovani, cioè quello di stare lontani dalla delinquenza. Tra un proscenio intersecato d’amore e famiglia ed una ribalta all’insegna di una inverosimile mafiosità si insinua un innesto neomelodico malinconico, quasi rassegnato, che fa da sottofondo ad un bel finale strappalacrime.

La tematica principale della pellicola sta nell’ambivalenza del bene e del male, elementi insiti in ognuno di noi, la prevalenza di uno dei due si compie a prescindere dall’influenza dell’ambiente in cui si cresce e dell’educazione che si riceve. Il protagonista, Angelo, può essere visto come le facce di una stessa medaglia nelle quali l’identità influenza le azioni, le emozioni, la sicurezza di sé e persino i sogni di una persona. La relazione padre-figlio è un’altra tematica che ricorre in tutto il film.

Francesco La Rosa, operaio di professione, analista contabile, cameraman e video reporter per diverse emittenti ha realizzato il suo sogno nel cassetto di realizzare una sua produzione. Prima, come detto, arriva il cortometraggio “Pacenza” e ora “Maledettissima tu” che sta conquistando consensi e critiche positive e ha superato l’ammissione al Brescia film festival e al Civitavecchia International film festival.

Qui potrete vedere l’intero medio metraggio di La Rosa:

 

 

 

Ma il vulcanico cameraman ha ancora tanto da realizzare. In programma c’è un progetto con la show girl catanese Ketty Ranno. “Sarà una trasmissione nuova, fresca, allegra, dinamica e oserei dire “populista” su cui stiamo lavorando – ci anticipa La Rosa – Piacerà senz’altro al pubblico da casa, ma soprattutto susciterà notevole effetto mediatico da parte dei giovani. Se tutto andrà bene il programma farà compagnia al pubblico per l’inverno prossimo”. Ma ancora non sono stati svelati i particolari. Auguriamo un grosso in bocca al lupo a Francesco La Rosa per i suoi progetti.

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