Catania: pregiudicati arrestati per furti in abitazioni

Tre pregiudicati sono stati arrestati a Catania dalla polizia di Stato per furto aggravato in abitazione in concorso tra loro. Si tratta di Pietro Bonaccorsi, 47 anni; Luca Nicolosi, 42 anni; Tommaso Savasta, 46 anni e Angelo Alfio Stabile, 49 anni.

Ieri pomeriggio gli agenti della squadra mobile hanno intercettato un’auto su cui viaggiavano quattro persone, il cui conducente è stato da subito riconosciuto per Pietro Bonaccorsi, pregiudicato, con alle spalle svariati precedenti per reati contro il patrimonio, con alle spalle svariati precedenti per reati contro il patrimonio.

Considerato l’orario serale e ritenendo che i quattro soggetti erano alla ricerca di un’auto da poter svaligiare, gli uomini della squadra antirapina hanno deciso di seguirli a distanza per monitorarne visivamente tutti gli spostamenti.

Il pedinamento, durato per diverse centinaia di metri, si è concluso in una via centrale del comune nel momento in cui l’auto si è fermata.

L’attività di osservazione ha permesso di verificare che Bonaccorsi era rimasto in macchina pronto a scappare, gli altri tre complici sono scesi dal mezzo e si sono introdotti in uno stabile composto da più appartamenti.

La permanenza dei tre soggetti si è protratta per diversi minuti fin quando questi sono usciti dal palazzo portando con sé strumenti di effrazione e guanti in lattice e sono saliti a bordo dell’auto guidata da Pietro Bonaccorsi per allontanarsi. Un’aliquota della squadra mobile ha inseguito il veicolo, mentre un’altra ha cercato di individuare l’appartamento in cui i soggetti si erano introdotti. L’auto è stata fermata e i soggetti a bordo sono stati fermati e resi inoffensivi, ad eccezione di uno di loro, riconosciuto in Angelo Alfio Stabile che invece è riuscito a dileguarsi nelle campagne limitrofe.

I complici di Pietro Bonaccorsi sono stati identificati per i pregiudicati Luca Nicolosi e Tommaso Savasta, entrambi residenti nel rione Librino e tutti con precedenti penali per reati contro il patrimonio. Sono stati sottoposti a perquisizione personale che ha permesso di recuperare un’ingente somma di denaro, oltre ad arnesi atti allo scasso riposti nel bagagliaio del veicolo.

Gli accertamenti nel palazzo in cui i soggetti si erano introdotti ha permesso di individuare l’appartamento svaligiato e di rintracciare la proprietaria, rientrata da poco in casa. La donna, insieme agli agenti, ha constatato che la porta d’ingresso presentava segni di effrazione e che tutte le stanze erano state messe a soqquadro. Inoltre, constatava la mancanza di denaro contante, il cui importo corrispondeva esattamente con la somma trovata in possesso degli autori del furto.

Gli approfondimenti investigativi sul conto del fuggitivo, Angelo Alfio Stabile, hanno spinto gli agenti della squadra mobile ad intensificare le ricerche nelle vicinanze del luogo in cui era scappato nonché nei pressi della sua abitazione.

Poco dopo, il quarto responsabile del furto è stato rintracciato nei pressi dell’abitazione e portava ancora sul corpo le lesioni procurate durante la fuga. Di fronte all’evidenza dei fatti, Angelo Alfio Stabile ha ammesso di aver partecipato all’attività delittuosa. I quattro autori del furto sono stati posti a disposizione dell’Autorità giudiziaria, mentre la refurtiva recuperata è stata restituita alla vittima.

Nella mattinata successiva, agenti della squadra mobile hanno effettuato un ulteriore sopralluogo nel punto in cui Angelo Alfio Stabile era riuscito a far perdere le proprie tracce, dileguandosi tra la vegetazione circostante. In effetti, il controllo, reso più agevole dalle favorevoli condizioni di luce, ha permesso di trovare il giubbotto indossato da Angelo Alfio Stabile il pomeriggio precedente nonché diversi monili in oro ed argento, proditoriamente sottratti alle vittime del furto in appartamento. Quindi, anche la restante parte della refurtiva sarà restituita al legittimo proprietario, considerato anche l’inestimabile valore affettivo degli oggetti stessi.

Proseguono gli accertamenti investigativi finalizzati a verificare la responsabilità degli arrestati in pregresse azioni predatorie.

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