Sono stati effettuati a Librino, popolare quartiere di Catania, dei controlli straordinari da parte della polizia di Stato diretti dal vice questore Alessandro Berretta, volti a contrastare l’illegalità diffusa nella zona di competenza.
Particolar rilievo assume il controllo effettuato in via Pagaro nell’oasi del Simeto dove, insieme al personale addetto alla vigilanza della riserva naturale, gli agenti hanno fermato due soggetti, uno dei quali pluripregiudicato e da poco uscito dal carcere, intenti a smontare due motori di autovettura di dubbia provenienza.
Durante le operazioni di smontaggio, però, l’olio esausto veniva sversato semplicemente sul terreno. In quel frangente è stato accertato che il liquido nocivo confluiva nel sottosuolo, in particolare in uno scarico fognario, con possibile danno ambientale.
Da un accurato controllo di polizia, è stato anche appurato che S.G. aveva in uso, senza alcun titolo, un terreno dove sono sati riscontrati illeciti in materia ambientale. Nello specifico, sono stati trovati anche rifiuti speciali pericolosi e pezzi di motore non bonificati, risposti al suolo senza le dovute cautele e non solo. Lo stesso era anche allacciato abusivamente alla rete Enel.
Le indagini hanno permesso di acclarare che C.S., pluripregiudicato, aveva allestito illegalmente un’officina meccanica in viale Castagnola, nei pressi del commissariato Librino.
Tutti e due sono stati indagati in stato di libertà per l’acquisto di cose di dubbia provenienza, in relazione ai motori di cui non hanno esibito la tracciabilità e per gestione illegale di rifiuti speciali pericolosi. S.G è stato anche indagato per furto aggravato di energia elettrica. I motori e i rifiuti speciali pericolosi sono stati sottoposti a sequestro penale e affidati in custodia giudiziale allo stesso S.G. con l’obbligo di custodire detto materiale in un luogo idoneo e con lo scopo di evitare che con le piogge i liquami possano disperdersi nelle falde acquifere.
Per ulteriori accertamenti e sanzioni in merito alla mancanza di autorizzazione per l’apertura dell’officina meccanica e per l’evasione fiscale, sono stati informati gli enti competenti ossia polizia locale, ufficio delle entrate e guardia di finanza.
Nel corso di un posto di controllo in viale Moncada, I.P.G. con numerosi precedenti penali, è stato fermato alla guida di una Lancia Delta. A seguito di una perquisizione personale, estesa anche al veicolo, è stata rinvenuta sostanza stupefacente tipo crack. La droga è stata posta sotto sequestro e al pregiudicato è stato contestato l’articolo 75 del D.P.R 309/90 che comporta la sua segnalazione alla prefettura quale tossicodipendente, oltre ad ulteriori sanzioni amministrative.
Gli agenti, insospettiti da quanto accertato e notando che l’uomo non appariva percettore di reddito adeguato, hanno approfondito il controllo in merito al possesso dell’auto, comparandone la targa e il telaio. Interpellando la Banca Dati della Motorizzazione, è emerso che la targa apposta sul mezzo non corrispondeva al numero di telaio impresso sulla scossa del veicolo. Ulteriori accertamenti hanno permesso di appurare che il numero di telaio è associato ad una targa appartenente ad una Lancia Delta rubata nel 2020, mentre la targa vera è risultata abbinata ad un’altra auto, intestata alla di lui moglie. Entrambi sono stati indagati in stato di libertà per riciclaggio, mentre l’auto è stata sequestrata in attesa di restituirla al legittimo proprietario.