Trecastagni (Ct): incendia la casa per riprendersi il marito, glielo avevano detto i Tarocchi

Aveva un solo modo per riprendersi il marito: incendiargli la casa. A dirglielo erano stati i “Tarocchi”. È successo a Trecastagni, nel catanese, dove i carabinieri erano intervenuti in via Gattuso dove una squadra dei vigili del fuoco stava domando le fiamme divampate all’interno di una villa.

I militari, effettuando il sopralluogo, avevano appurato che la porta d’ingresso dell’immobile era socchiusa e non presentava alcun segno di effrazione e che si trattava di incendio doloso dato il forte odore di carburante che era stato cosparso sui mobili e su alcune coperte.

Analizzando le immagini dei filmati dei sistemi di videosorveglianza all’interno dell’abitazione, gli investigatori scorgevano distintamente due donne e un uomo porre in essere l’azione delittuosa. In particolare, i tre effettuavano prima un sopralluogo e apponevano su una delle telecamere uno straccio per evitare di essere ripresi. Una delle due donne apriva la porta d’ingresso della casa con le chiavi in suo possesso introducendosi all’interno assieme ai due correi.

L’uomo, dopo pochi minuti, usciva fuori per prendere una tanica, presumibilmente dall’auto lasciata fuori dal cancello della proprietà, per poi farvi rientro. Il terzetto usciva dalla villa a passo svelto: prima le due donne e l’uomo nell’atto di lanciare la tanica all’interno dell’abitazione. Le immagini mostravano le fiamme che divampavano nella casa e del fumo denso fuoriuscire dalle finestre.

Rintracciato il proprietario dell’abitazione, che vive nella casa incendiata insieme alla figlia, nel rivedere le immagini riconosceva senza ombra di dubbio in una delle due donne l’ex moglie, di 58 anni, che veniva rintracciata in un negozio di Catania di cui è titolare.

Nel corso della perquisizione nella casa della donna i carabinieri hanno trovato e sequestrato gli indumenti indossati dalla stessa durante l’azione delittuosa. La donna è stata arrestata. Ha indicato i recapiti della complice di 59 anni, che nel frattempo aveva fatto perdere le proprie tracce, non rispondendo ai messaggi e alle telefonate che la donna le aveva fatto, nonché rendendosi irreperibile presso il luogo abituale di dimora a Motta Sant’Anastasia nel catanese.

La donna ha raccontato di essere stata lasciata dal marito lo scorso settembre e che si era avvicinata ad una signora che le aveva dato dei consigli fungendo da fattucchiera, fino a quando non le aveva fatto maturare l’idea di bruciare la casa dove abitava il marito, in modo da farlo tornare da lei, raccomandandole di mantenere il silenzio qualora fossero state scoperte, per evitare le gravi ripercussioni causate dal “malocchio”.

E proprio quella mattina, con l’aiuto della “maga” e dell’ex marito di quest’ultima, un pluripregiudicato 59enne di Misterbianco avevano compiuto il raid.

I carabinieri hanno iniziato a stringere il cerchio intorno ai due fuggitivi, rintracciati e arrestati la prima il 28 febbraio scorso in casa di un parente a Motta Sant’Anastasia, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale di Catania su proposta del magistrato della procura della repubblica titolare del fascicolo, mentre il secondo, identificato tramite alcuni elementi acquisiti dai carabinieri durante la perquisizione eseguita in casa della ex moglie, che è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto il 29 febbraio scorso in un’abitazione di Capizzi. Entrambi al momento si trovano ai domiciliari, mentre la 58enne, dopo un periodo passato ai domiciliari, è stata rimessa in libertà così da consentirle la conduzione dell’attività commerciale. Per tutti l’accusa è di concorso in incendio doloso aggravato dal fatto di aver messo in pericolo la pubblica incolumità.

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