Messina: “Perché la città è donna?” Conferenza della docente Maria Caltabiano

La professoressa Maria Caltabiano Caccamo, già ordinaria di iconografia e storia della moneta antica all’università degli studi di Messina, giovedì 4 marzo alle 17.30 sarà protagonista di un interessante incontro dal titolo “Perché la Città è donna? Una lettura “numismatica”.

La rappresentazione iconica delle Città con sembianze femminili è un fenomeno che risale all’antichità, tipico ma non esclusivo della Grecia occidentale. Fra la fine del IV secolo a.C. e nel corso del V secolo a.C. si manifesta in Magna Grecia (Kyme, Velia, Terina) e in Sicilia (Siracusa, Segesta, Himera, Messana, Camarina), seguendo il modello, sia ideologico che iconografico, della grande dea orientale Afrodite/Astarte, “Sposa” e “madre” che conferiva e legittimava il potere politico del governante.

Le immagini sulle monete emesse dalle città che prendono il nome dalle “ninfe” che le hanno fondate, rivelano il ruolo e le molteplici funzioni di queste divinità che incarnavano le città.

Loro attributo peculiare era la conchiglia, simbolo di nascita, ma anche di rinascita spirituale. E non sembrerebbe nemmeno un caso che proprio da una conchiglia Botticelli fece nascere la sua “Venere”.

Dotate di virtù profetiche presiedevano ai ritmi della natura e della fecondità umana. Erano Signore del territorio che esse stesse – divinità in armi – erano in grado di difendere. Dotate di particolare grazia ed avvenenza si relazionavano al governante quale loro Sposo/Amante.

In questo rapporto di Coppia la collettività governata non soltanto appariva su un piano paritario rispetto a Colui che deteneva il potere politico, ma era l’elemento femminile che, a suo piacimento e attraverso un atto di amore, lo sceglieva e lo destinava al comando. Appuntamento dunque a Messina il 4 marzo prossimo alle 17.30

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