Scicli (Rg): scioglimento del comune, “la città pretende chiarezza”

Riceviamo un comunicato sulle dichiarazioni di ieri sera del consigliere Claudio Caruso.

“C’è da rimanere basiti e con l’animo molto inquieto per l’affermazione fatta dal consigliere Claudio Caruso nel corso del dibattito di ieri sera in consiglio comunale sul tema dello scioglimento del civico consesso.

Lascia esterrefatti la pronuncia dell’espressione “accordo su una dimissione in massa dei consiglieri comunali per evitare lo scioglimento del civico consesso“. Come se quell’accordo avrebbe affrancato chissà chi dal decidere lo scioglimento che dipende da altri fattori e motivazione.

Quell’accordo appare come una scheggia di verità che potrebbe aprire scenari nuovi mai svelati, in quanto pervicacemente blindati, sulle vere cause dello scioglimento del civico consesso per infiltrazioni mafiose.

La frase è stata espressa a motivo di un intervento di un nostro consigliere in cui, con coerenza e fermezza, aveva enunciato quello che abbiamo sempre pensato, ovvero che c’è stato in città un partito e rappresentanti politici iscritti al movimento dello scioglimento, come sempre sostenuto dal Sindaco come ribadito nella stessa seduta, e chi invece fronteggiava come poteva la difesa della dignità e della onorabilità dei cittadini sciclitani.

Le affermazioni del consigliere Claudio Caruso inquietano.

Egli all’epoca rappresentava il PD in consiglio comunale che a Scicli aveva un’autorevole rappresentante del parlamento italiano che non ricordiamo, anche in un solo scritto o in un atteggiamento inequivocabile, abbia fatto da paladino alle ragioni di Scicli e degli sciclitani in quella scellerata occasione.

La parola “accordo” va spiegata e svelata perché presuppone quinte e scenari inquietanti che potrebbero fare piena luce su quanto accaduto in quei mesi e su una fase della vita politica in cui Scicli fu scippata dalle istituzioni democratiche, con un sindaco poi costretto alle dimissioni.

Chi propose quell’accordo? Chi faceva parte di quell’accordo? Per quale vera ragione fu necessario raggiungere quell’accordo? Chi era il garante di quell’accordo? Quali i sodali di quell’accordo pensato e architettato ai danni della città?

Sono domande queste che necessitano una risposta chiara e inequivocabile e facciamo appello alla sensibilità politica e ideale del Sindaco, nella qualità di primo cittadino, e quindi di garante esclusivo del presidio istituzionale della Città come suo unico rappresentante politico e legale, perché chieda conto e ragione a chi sa cosa sia accaduto in quel tragico e recente passato”.

 

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