Catania: traffico internazionale di droga, arresti e 400 kg di cocaina sequestrati

Sono stati più di 400 i kg di cocaina sequestrati a Catania dagli agenti della guardia di finanza nel corso di un’operazione che ha portato all’arresto di diverse persone per traffico internazionale di droga.

Due provvedimenti di fermo sono stati emessi dalla DDA di Catania e un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di altre 5 persone. Sette in totale i destinatari di misure restrittive che farebbero parte di un’associazione internazionale finalizzata all’importazione e al traffico di cocaina, operante tra Italia, Spagna, Messico e Colombia.

Sottoposti a sequestro 406 kg di cocaina oggetto anche di una consegna controllata da Bogotà fino a Catania, previa richiesta di rogatoria della procura distrettuale di Catania alle corrispondenti autorità della Colombia.

Cinque dei sette indagati fanno parte dell’associazione internazionale. Lo scorso 4 febbraio a Barcelona sono stati rintracciati e arrestati 2 dei 5 soggetti destinatari del MAE. Risultano non rintracciati nel territorio comunitario 2 soggetti di nazionalità messicana e uno di nazionalità guatemalteca destinatari del MAE per associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

Contestualmente, sono stati sequestrati circa 386 Kg di cocaina confezionata in 342 panetti e 6 buste, oggetto di una consegna controllata da Bogotà, in Colombia. La cocaina, purissima, prodotta nella regione del Cacua in Colombia, veniva importata in Italia per rivenderla sul territorio europeo, da soggetti arrestati, figure espressione diretta del potentissimo cartello messicano di Sinaloa. I due sono Daniel Esteban Ortega Ubeda, detto Tito, 35 anni e Felix Ruben Villagran Lopez, detto Felix, 48 anni, entrambi di nazionalità guatemalteca.

Tito e Felix sono diretta emanazione del cartello messicano e sono stati chiamati ad eseguire in Italia gli ordini impartiti da una figura di vertice dell’organizzazione criminale estera rappresentata dal messicano Jose Angel Rivera Zazueta, 34 anni, noto come “El flaco”. Anche lui è tra i destinatari del mandato d’arresto europeo ma di lui non ci sono tracce nel territorio comunitario e nazionale dove gli investigatori hanno raccolto elementi di prova che documentano l’organizzazione e la presenza a più incontri finalizzati a definire l’importazione di rilevantissime partite di cocaina definendo le modalità d’ingresso e di smistamento della droga.

L’operazione condotta da Gico e Goa di Catania è stata caratterizzata dall’esecuzione di operazioni speciali, quali consegne controllate e differimento di sequestri e arresti, nonché intercettazioni telefoniche e ambientali sia audio che video ,che hanno delineato una diffusa operatività dei soggetti arrestati tra Catania, Roma, Milano, Genova e Verona.

Con il sostegno della DCSA i finanzieri del Gico hanno mantenuto con la polizia nazionale colombiana un costante collegamento investigativo che ha permesso di ricostruire un’intera catena di fornitura della cocaina che dalla Colombia arrivava fino a Catania, meta prescelta quale punto di arrivo e smistamento su tutto il territorio italiano.

I narcos messicani a Bogotà, avvalendosi, tra gli altri, dei due soggetti di nazionalità guatemalteca e di un ulteriore intermediario: Luis Fernando Morales Hernandez, 33 anni, anche lui del Guatemala e non rintracciato in Europa, detto “el suegro” per il suo legame parentale con “Felix”, concentravano in tre fasi il carico di cocaina che doveva arrivare a Catania nel più breve tempo possibile.

Intanto l’autorità giudiziaria colombiana, in diretto contatto con l’ufficio della finanza, disponeva una “consegna controllata” della droga che arrivava a Catania con un volo merci lo scorso 11 gennaio.

Con la droga sono giunti in Italia anche i narcos Tito e Felix che, in costante collegamento con il loro capo messicano, El Flaco, organizzavano l’avvio di consegne prova della droga. Una prima partita di cocaina era stata spedita da Tito e Felix a Verona da dove sarebbe stata proposta ad acquirenti italiani.

Poco tempo dopo a Verona sono giunti un emissario del Flaco proveniente dal Messico: Salvador Ascencio Chavez, 43 anni, detto Chava, anche lui destinatario del MAE per associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico, non localizzato nel territorio comunitario, insieme a due soggetti rappresentanti organizzazioni criminali acquirenti.

Fra gli indagati anche Mauro Da Fiume, 56 anni, nativo di Sanremo, emigrato in Spagna nella fascia costiera di Barcellona, già noto alle forze di polizia per diversi precedenti in materia di stupefacenti, in alcuni dei quali risultava in affari con esponenti di ‘ndrine calabresi del Nord Italia e Sergio Garcia Riera,42 anni, spagnolo, originario di Barcelona.

Chaves, Da Fiume e Garcia Riera, destinatari del carico di prova di cocaina da Catania, avevano incontrato ad Affi (Vr) Tito e Felix a cui hanno consegnato 35 mila euro in contanti quale parziale corrispettivo per la partita di droga.

Il perfezionamento della transazione, che preludeva all’invio di un quantitativo ben più consistente di cocaina, era favorito dal diretto intervento di Flaco che incaricava il suo fiduciario Chavez a stringere accordi finali con gli acquirenti.

Lo scorso 4 febbraio in Spagna a Barcelona, sono stati rintracciati dalla policia nacional spagnola e arrestati Da Fiume e Garcia Riera. Nel corso dell’operazione oltre ai 386 kg di cocaina, oggetto di consegna “controllata” e sequestrati all’arrivo in Italia, il sodalizio risultava aveva organizzato e definito un’ulteriore spedizione di prova giunta a Vado Ligure (Savona) l’11 novembre del 2019. A bordo di un container carico di frutta imbarcato su una motonave partita dal porto colombiano di Turbo, erano stati imbarcati anche 18 panetti di cocaina dal peso complessivo di oltre 20 kg, ben nascosti in un vano elettrico dello stesso container.

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