Catania: reati ambientali e sfruttamento del lavoro minorile

Gli agenti della polizia di Stato di Catania proseguono i controlli del territorio a contrasto di ogni forma di illegalità nella provincia. A Librino gli uomini diretti dal vice questore Alessandro Berretta hanno effettuato controlli volti a tutelare l’ambiente.

In particolare, l’attenzione è stata rivolta al contrasto dello sfruttamento del lavoro minorile e alle modalità illegali di gestione e di smaltimento di rifiuti speciali pericolosi che spesso vengono abbandonati sulla strada, a ridosso delle abitazioni.

Nel corso delle operazioni in viale San Teodoro, in viale Grimaldi e in viale Moncada, sono state individuate diverse discariche a cielo aperto che interessavano aree pubbliche pari a circa 10 mila metri quadrati. Qui ignoti avevano sversato decine di tonnellate di materiale di risulta, oltre ad Eternit, pezzi di motore non bonificati e altro ancora. Tra i rifiuti anche dei cani docili.

A seguito di una mirata indagine sono stati individuati due soggetti, uno dei quali con precedenti penali in materia ambientale mentre l’altro è risultato percettore di reddito di cittadinanza, intenti a lavorare in nero nel settore dello svuotamento cantine/depositi/abitazioni e dello smaltimento illegale dei rifiuti, anche speciali pericolosi.

L’iniziativa di osservazione ha permesso di accertare la flagranza della condotta incivile e illegale degli individui che sono stati colti mentre scaricavano da un autocarro che avevano in uso ingenti cumuli di materiale di risulta, per poi abbandonarlo sulla strada a pochi metri da numerose abitazioni e dai tombini, col pericolo che le piogge, dilavando il terreno, potrebbero far confluire i detriti nelle falde acquifere e nel sottosuolo, con danni ambientali ancora più gravi.

Nel corso delle attività è stato acclarato che uno dei due malfattori, inoltre, aveva occupato abusivamente un immobile dell’IACP, istituto autonomo case popolari per allestirvi un ulteriore deposito di raccolta illegale di rifiuti speciali.

Alla luce dei fatti esposti, entrambi sono stati indagati in stato di libertà per il reato di raccolta, gestione e abbandono illegale di rifiuti speciali sulla strada. Sono stati anche denunciati per truffa aggravata, per l’ingiusto conseguimento del reddito di cittadinanza e per l’invasione dell’immobile di proprietà dell’Iacp.

I due indagati hanno ripristinato lo stato dei luoghi ripulendo la strada. Il mezzo è stato sequestrato penalmente ai fini della confisca. In ultimo è stato sequestrato anche l’immobile occupato abusivamente e l’ingente quantitativo di rifiuti rinvenuti al suo interno. Sul posto è giunto il padre di uno dei due soggetti che insieme al figlio ha offeso gli operatori perché non voleva che venisse sequestrato l’autocarro, minimizzando l’accaduto. Anche lui è stato indagato in stato di libertà in quanto è stato acclarato che anche lui aveva occupato un garage di proprietà dell’istituto autonomo case popolari.

Un ulteriore controllo ha permesso di individuare un altro autocarro con a bordo 3 persone, tra cui un lavoratore in nero che aveva portato con sé il nipote di 14 anni, per farlo lavorare nel trasporto e nella raccolta dei rifiuti speciali. Ad aggravare la circostanza il fatto che il minore, affidato all’uomo dalla madre, lavorava in età non consentita e senza alcun dispositivo di protezione individuale. È stato accertato che il minore non frequenta la scuola dell’obbligo. Per questo la madre del ragazzo è stata indagata in stato di libertà per il reato di interruzione della scuola d’istruzione dell’obbligo. I due adulti sono stati indagati per sfruttamento del lavoro minorile.

La recente attività disposta dal questore nel quartiere di Librino, finalizzata a contrastare i reati in materia ambientale e a garantire la tutela dei minori e degli animali, ha permesso di indagare in stato di libertà 82 persone e di sequestrare numerose tonnellate di rifiuti speciali pericolosi e i mezzi utilizzati per il loro trasporto e smaltimento illegale.

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