Tortorici (Me): le associazioni, “non solo mafia, soffermatevi sulla foresta che cresce”

Per una volta, invece di concentrarvi sul molesto rumore di un albero che cade, ponete la vostra attenzione sul soave suono di una foresta che cresce”. Così 14 associazioni che operano da anni nel territorio di Tortorici, tutte insieme, commentano i fatti di cronaca che hanno portato il centro nebroideo di nuovo sugli altari delle cronache nazionali. Ed è sembrato proprio di tornare indietro nel tempo, quando negli anni Ottanta tra attentati e regolamenti di conti, il paese non sembrava più essere un luogo sicuro.

Oggi le associazioni che operano sul territorio che sono anche l’espressione della Tortorici che lavora, ,che ama il suo paese, della Tortorici buona che non fa compromessi con la malavita e che spende tempo, energia e soldi per rendere sempre più bello il piccolo centro dei Nebrodi, denominato la valle dell’Ingegno, un tempo fulcro della vita economica di tutto il comprensorio e oggi sempre più spopolato.

Nel comunicato, firmato dalle associazioni: Black panter, centro di storia patria dei Nebrodi, circolo Anspi Beata Vergine del Carmelo, circolo Anspi I Nudi, Giovani oricensi, Gym time fitness dance, Maria del Tindari-Potame, associazione musicale Carmelo Trusso, Orice Cross, pro loco Tortorici, centro commerciale naturale oricense, comitato genitori “crescere insieme”, federazione carristi carnevale oricense e l’USD Tortorici.

“Riteniamo sia doveroso delineare le nostra posizione che vede, in primis, piena fiducia nell’operato della magistratura. Le associazioni, i giovani, i commercianti e tutti i cittadini oricensi seri ed operosi rappresentano una maggioranza che, negli anni, ha saputo espletare un lavoro serio, onesto e dignitoso, che va oltre qualsiasi tipo di stereotipo d’illegalità, dal quale si sono sempre poste le più grandi distanze. Con il sudore e con il duro lavoro si è sempre cercato di portare avanti il buon nome della cittadina e della comunità mediante lo sviluppo e le migliorie di quelle che rappresentano delle unicità del territorio nebroideo. Nonostante ciò, ci si è ritrovati dinanzi un’eco mediativa che ha la nascita di pregiudizi nei confronti di un’intera cittadinanza.

La Tortorici onesta, la Tortorici che lavora – continua il comunicato – è fatta di associazioni, commercianti e liberi cittadini che collaborano all’unisono per il bene di tutti”.

Una collaborazione che si concretizza con l’organizzazione di eventi e manifestazioni in vari settori. Perché Tortorici è storia e cultura con i suoi musei: quello etno-fotografico Franchina Letizia, secondo per importanza in tutta Italia; la fonderia delle campane dedicata al compianto professore Rosario Parasiliti, già sindaco del paese, dove vennero fuse campane fino al 1954; il mulino della Ferrera e quello del Paratore del 1600; il museo etno antropologico e il gioco dei tarocchi che ancora oggi si gioca in questo piccolo centro nebroideo.

Tortorici è anche arte con le sculture del Gagini e i dipinti di Giuseppe Tomasi. E poi ci sono le manifestazioni quale “nte vaneddi i Turturici è arte” che si svolge ogni anno in estate, l’11 agosto, e che richiama migliaia di visitatori.

Tradizione e folklore la fanno da padrone in diverse manifestazioni come l’infiorata, i pellegrinaggi come quello all’Acqua santa, il presepe vivente giunto alla seconda edizione e, ovviamente, la festa di San Sebastiano che dal 1550 rappresenta un unicum nel territorio in termini di ritualità e lunghezza.

Tortorici è anche natura, territorio, ambiente e scienza e si è aggiudicato il terzo posto per vastità di territorio tra i comuni del parco dei Nebrodi. “Luoghi magici da un punto di vista paesaggistico – si legge nel comunicato – faunistico e botanico che vengono riscoperti grazie ad escursioni organizzate ad hoc nonché a convegni e conferenze organizzati in collaborazione con università nazionali e internazionali. Non dimenticando quello che è il rispetto e la tutela della natura che presenta, come esempio lampante, la riserva naturale Calagni dove vive e viene preservata la Petagnia saniculaefolia, pianta risalente all’età terziaria”.

Non si può dimenticare la gastronomia con prodotti di eccellenza quali la Pasta reale. E anche la riscoperta delle erbe spontanee, fra cui l’ortica, anticamente utilizzata per vari scopi e che oggi viene valorizzata e reinterpretata durante lo svolgimento dell’annuale sagra dell’ortica.

Spazio importante è destinato allo sport, alla condivisione, al gioco e alla famiglia. E come non pensare alle sfilate carnascialesche che vengono riproposte insieme a tanti giochi in estate, e ancora le varie manifestazioni organizzate dalle associazioni e società sportive in cui vengono “esaltati importantissimi valori didattici e formativi che si sintetizzano in un sano agonismo e in un’importante crescita personale, senza dimenticare i vari momenti ludici e ricreativi che si erano snaturati nel tempo e che ad oggi hanno riacquisito la loro autenticità grazie all’assiduo lavoro di associazioni e comitati.

Le associazioni oricensi hanno voluto, con questo comnunicato, sottolineare “l’operosità, la perseveranza e la teniacia del popolo oricense” e “non permettere che l’ombra dei recenti fatti si abbatta, in modo indiscriminato, su ogni cittadino”.

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