Tortorici (Me): si dimettono i consiglieri di minoranza

Colpo di scena nello scenario politico di Tortorici, centro nebroideo scosso dall’operazione “Nebrodi” scattata lo scorso 15 gennaio che ha portato all’arresto di 94 persone tra cui il sindaco Emanuele Galati Sardo. I consiglieri di minoranza Antonio Paterniti Mastrazzo, Flavia Galbato Muscio, Sebastiano Conti Mica e Flavia Elisabetta Marino si sono dimessi dalla carica.

In situazioni normale a loro dovrebbero subentrare gli altri quattro non eletti della lista, ma è già stato reso noto che non accetteranno l’incarico. Il motivo principale è l’arresto del sindaco Emanuele Galati Sardo, ma una decisione presa anche per la difesa del popolo oricense.

“I consiglieri comunali della lista “insieme per Tortorici Paterniti sindaco – scrivono in un comunicato stampa i consiglieri di minoranza – hanno rassegnato le irrevocabili dimissioni dalla carica dopo le elezioni del 28 aprile 2019. Verranno seguiti anche dagli altri candidati che hanno già comunicato la volontà di non accettare l’eventuale surroga”.

Una decisione presa “non per sterile polemica, ma per il profondo rispetto verso le istituzioni comunali e perché riteniamo che non sussistano le condizioni per assicurare e consentire un limpido, qualificato ed autorevole confronto politico, fermo restando il diritto in capo ad ognuno di autodeterminarsi che, speriamo, possa essere esercitato ossequiando il giuramento reso al momento dell’insediamento e sempre nell’interesse dei tortoriciani.

Pur non entrando nel merito della questione, non possiamo non rilevare l’assoluta strumentalità delle posizioni oltranziste sia di coloro che cercano di negare l’evidenza sia di chi intende criminalizzare tutta la popolazione.

Ritengo che – conclude Antonio Paterniti Mastrazzo, capogruppo della minoranza consiliare – al di là di tutto, sia il tempo di prendere coscienza delle problematiche che ancora affliggono la nostra comunità e di battersi affinché, dopo tanti anni di rilancio, l’immagine di Tortorici non ricada nello squallore degli anni Novanta”.

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