Catania: si presenta Gotha con Claudio Fava tra ‘ndrangheta, massoneria e servizi deviati

Cos’hanno in comune la ‘ndrangheta, la mafia, e pezzi di Stato deviati? L’appartenenza ad ambienti oscuri e occulti, come quelli massonici. Di questo si parlerà il 23 gennaio a Catania presso la legatoria Prampolini-libreria Vicoli Stretto alle 19.30.

Un appuntamento che sarà anche l’occasione per presentare il libro inchiesta del giornalista Claudio Cordova “Gotha – il legame indicibile tra ‘ndrangheta, massoneria e servizi deviati”.

A dialogare con l’autore ci sarà Claudio Fava, giornalista, vice presidente della commissione parlamentare antimafia e oggi presidente della commissione regionale siciliana antimafia. L’incontro sarà moderato dalla collega, giornalista Laura Distefano, firma di punto del periodico d’inchiesta “S Sicilia”.

Fresco vincitore del Premio Nazionale Paolo Borsellino per il Giornalismo, Cordova ha anticipato il tema di cui oggi la Calabria e l’Italia parlano: i rapporti oscuri tra criminalità organizzata calabrese e mondi occulti, quali quelli della massoneria deviata. Il volume, edito da Paper First, la collana di libri del Fatto Quotidiano, si avvale peraltro della prestigiosa prefazione del procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho.

Gotha” affonda le proprie radici nella storia della ‘ndrangheta, svelando e analizzando i legami con la massoneria, gli ambienti eversivi e il mondo delle Istituzioni. Attraverso un percorso che nasce dagli anni ’60 e che arriva all’attualità, il volume indaga sul lato più oscuro della criminalità organizzata, con l’obiettivo di scrostare l’immagine – tuttora presente, soprattutto fuori dalla Calabria – di una ‘ndrangheta agro-pastorale, fatta di riti ancestrali e folklore.

Dalla lettura del libro emergono amicizie, relazioni e collegamenti di livello altissimo da parte di alcune tra le famiglie più potenti della ‘ndrangheta.  Un sistema di potere radicato e quindi capace non solo di sopravvivere e rafforzarsi nel tempo, ma anche in grado di rigenerarsi, di mutare, nonostante le sanguinose guerre tra clan, le uccisioni, gli arresti. Perché non sono solo gli uomini a rappresentare la forza della ‘ndrangheta, ma, soprattutto, i legami con il mondo istituzionale e i segreti da tutelare.

E’ la massoneria il ponte per raggiungere quella “zona grigia” in cui convergono istituzioni, imprenditoria e criminalità organizzata. E’ soprattutto con i “pezzi” dello Stato, con gli infedeli appartenenti alle istituzioni, che la ‘ndrangheta assume un nuovo livello organizzativo” scrive nella sua prefazione il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho.

Attraverso una mole molto ampia di fonti (alcune delle quali inedite), il libro dimostra come non solo la ‘ndrangheta non sia da decenni una organizzazione mafiosa di serie B, soprattutto se paragonata a Cosa Nostra, ma, anzi, racconta i legami fortissimi con la mafia siciliana. Per questo, l’incontro di Catania assume una valenza particolare, vista anche la presenza di Claudio Fava, figlio del giornalista Pippo Fava, ucciso dalla mafia proprio perché, già alcuni decenni fa, aveva compreso i legami più alti delle organizzazioni criminali.

La ‘ndrangheta, infatti, entra prepotentemente (anche se con la capacità di restare sotto traccia) in alcune delle storie più oscure d’Italia: dal tentato Golpe Borghese, alla strategia della tensione negli anni di piombo, passando per il rapimento di Aldo Moro, fino ad arrivare alla P2, ai traffici di rifiuti tossici e radioattivi e agli attentati contro le istituzioni negli anni ’90.

Una ‘ndrangheta che si infiltra ovunque: nella politica, nell’economia, nel sociale, nella chiesa e negli ambienti para-istituzionali, come massoneria e servizi segreti deviati.

Appuntamento, quindi, al 23 gennaio alle 19.30 presso la Legatoria Prampolini-libreria Vicolo Stretto di Catania in Via Vittorio Emanuele II n. 33.

L’autore, Claudio Cordova, è fondatore e direttore del quotidiano online “Il dispaccio”. Ha lavorato per diverse testate calabresi occupandosi in particolare di cronaca nera, giudiziaria e di giornalismo investigativo. Nel 2014 è stato nominato consulente esterno della commissione parlamentare antimafia. Nel suo curriculum la vincita di diversi premi per l’attività giornalistica, tra cui quello del coordinamento nazionale riferimenti, “Giornalismo in trincea”, il “Letizia Leviti”, l’”Arrigo Benedetti” e il premio all’eccellenza e all’innovazione.

Cordova fa parte della rete Irpi Correctiv per la pubblicazione di inchieste sulla criminalità organizzata, pubblicando sul Dispaccio il versante calabrese delle vicende. Ha pubblicato i libri: “Terra venduta. Così uccidono la Calabria – viaggio di un giovane reporter sui luoghi dei veleni” e “Il sistema Reggio”. Tra il 2017 e il 2018 ha realizzato da freelance un documentario in Messico dal titolo “La terra degli alberi caduti” su narcotraffico, corruzione e desaparecidos. Lo scorso anno ha vinto il premio nazionale Paolo Borsellino per il Giornalismo.

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