Catania: i 10 anni del concorso letterario Themis

IL concorso letterario Themis a Catania compie 10 anni. Un anniversario importante, un traguardo fatto di passione, lavoro e cultura. E dieci anni non sono certo pochi, tanti quanti le candeline che il “Premio Themis” spegnerà quest’anno. Ancora una volta pronto a diventare per i molti scrittori, o aspiranti tali, di tutta Italia un mezzo per dare libero sfogo alla propria creatività, dando forma alle tante idee che spesso affollano la testa in attesa di diventare parole.

Un traguardo – nelle parole della ideatrice Barbara Prestianni – che è stato possibile raggiungere grazie a chi ha sempre creduto in noi, ai partecipanti, ai qualificati giurati e ai supporter pubblici e privati che non ci hanno mai abbandonato”. E dieci anni sono la dimostrazione che la formula funziona, sebbene di edizione in edizione l’Associazione Culturale Orizzonti Liberi, organizzatrice del concorso, cerchi di dare sempre qualcosa in più.

Quest’anno il primo regalo è già arrivato – continua la presidente – e porta il logo dell’Università degli Studi di Catania che ha patrocinato l’evento. Per noi un importante riconoscimento”. Online è già disponibile il nuovo bando che porta con sé tradizione e innovazione. Riproposta infatti la formula originaria del premio con le tradizionali sezioni di poesia, in lingua o in dialetto siciliano, e racconto a cui studenti delle scuole medie inferiori e superiori e cittadini over diciannove anni potranno concorrere, ciascuno nella propria categoria, entro il 18 febbraio 2020. Ma ad essere previsti sono molti più premi, tra riconoscimenti in denaro, orologi, opere d’arte e tanto altro, compreso l’ambito premio speciale “Francesco Foresta” che, come ormai da cinque anni, la testata giornalistica online Live Sicilia assegnerà a uno dei racconti in gara che sarà pubblicato tra le pagine di I Love Sicilia.

Senza dimenticare poi “Prof al top” e “Scuola al top”, i due riconoscimenti ideati per rendere omaggio all’impegno dei tanti docenti e delle tante scuole che con altrettanta passione seguono i propri studenti nella partecipazione. Un’opportunità, insomma, e per di più del tutto gratuita, per le centinaia di concorrenti che ogni anno decidono di presentare i propri lavori, pronti poi, tra maggio e giugno, ad affollare Bronte per prendere parte alla cerimonia di premiazione.

Non resta dunque che prendere carta e penna e cominciare a scrivere, a mettere nero su bianco, per gli studenti, la propria idea di “Libertà”, partendo magari da un ipotetico “Se fossi…”, mentre i più navigati potranno scegliere liberamente il tema di cui trattare. Del resto c’è un mare immenso da cui pescare, la stessa immensità che quelle parole che costituiscono la nostra lingua ci consentono di creare e ricreare. Di continuo. Ogni volta che la nostra mente, e la nostra penna, ne sente l’irrefrenabile desiderio.

 

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