Barcellona Pozzo di Gotto (Me): esplosione in un deposito di fuochi d’artificio

Prima un boato e subito dopo un altro boato da Barcellona Pozzo di Gotto, nel messinese, è stato udito fino a Milazzo. Subito dopo un intenso fumo che si è sollevato nel cielo. Da subito quei forti boati hanno subito fatto temere al peggio. Cinque persone sono morte nell’esplosione di un deposito di fuochi d’artificio. Tra le vittime anche Venera Mazzeo, 71 anni, moglie del titolare.

Scene di dolore e di panico quelle che si sono presentate ai primi soccorritori e ai parenti della famiglia Costa accorsi sul posto. Qui sono giunti i vigili del fuoco per spegnere le fiamme che si sono sprigionate dall’esplosione.

La famiglia Costa produce fuochi d’artificio di prima, seconda e terza categoria e organizza anche spettacoli pirotecnici per privati o enti pubblici. Nella fabbrica al momento dell’esplosione erano al lavoro anche quattro operai di una ditta esterna e non è ancora chiaro se tra le vittime accertate ci siano anche alcuni di loro o se siano tra i dispersi.

La famiglia Costa produceva i fuochi pirotecnici in contrada Cavalieri-Femmina morta. Nell’ospedale di Milazzo si trovano ricoverati con ustioni e in gravi condizioni Bartolomeo Costa, 37 anni, figlio del proprietario della fabbrica di fuochi d’artificio e Antonio Bagnato. Secondo alcune notizie apprese nella zona dell’incidente gli operai che si trovavano nella fabbrica dovevano montare alcune porte in ferro e lavoravano per conto di una ditta di Milazzo.

Il bilancio è di quelli devastanti. Come detto, fra i morti anche la moglie del titolare Venera Mazzeo e uno degli ustionati è il figlio che ha cercato di salvarle la vita.

La più giovane delle vittime è Vito Mazzeo, 23 anni. Intorno alle 18.30 un 39enne di origini tunisine è stato ritrovato ancora vivo dai soccorritori e trasferito al Fogliani di Milazzo ma è morto subito dopo il suo arrivo in ospedale.

Fra le vittime, oltre a Venera Mazzeo, 71 anni, Vito Mazzeo, 23 anni e Fortunato Porcino, 36 anni. E, ancora, gli operai della ditta Bagnato di Merì che stavano lavorando per rendere più sicuro il fabbricato montando delle porte in metallo. Si tratta di Mohamed Taeher Mannai, 39 anni; Giuseppe Testaverde, 34enne di Merì.

Sull’esplosione la procura di Barcellona ha aperto un’inchiesta per strage colposa contro ignoti. I sopralluoghi sono durati per tutta la notte e stanno continuando anche oggi.

Nella notte il sito è stato messo in sicurezza dai vigili del fuoco. Il magistrato ha confermato che gli operai stavano sistemando dei cancelli quando è avvenuta l’esplosione che ha interessato prima un locale e poi altri della fabbrica. “Un’esplosione – ha detto – causata anche da una poca attenzione”.

Una tragedia incredibile. L’amministrazione comunale ha espresso la sua vicinanza intorno alle famiglie delle persone coinvolte, annunciando il lutto cittadino in occasione dei funerali delle vittime. Cordoglio è stato espresso anche dal gruppo politico #Noicisiamo, dalla sezione barcellonese del Partito socialista italiano, dal movimento Città aperta, dall’associazione Pro Sicili@ e dall’associazione giovanile La Fenice, dal vicariato di Barcellona Pozzo di Gotto e dalla parrocchia San Rocco di Calderà. Vicinanza è stata espressa anche dal presidente della regione siciliana, Nello Musumeci e dai deputati nazionali Ella Bucalo e Francesco D’Uva. Vicini alle famiglie delle vittime anche le realtà sportive cittadine quali l’Igea 1946, la Pallavolo Morgan Barcellona e l’Orsa Basket. E su face book i messaggi di cordoglio ormai riempiono quasi tutte le bacheche, da privati cittadini, professionisti e altre amministrazioni comunali.

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