Gela (Cl): Confapi al fianco delle imprese siciliane contro il pizzo e le estorsioni

La settimana scorsa in occasione del XXVII anniversario dall’uccisione di Gaetano Giordano, barbaramente assassinato il 10 novembre del 1992 per essersi opposto al pizzo, si è tenuto un incontro commemorativo al liceo delle scienze umane a Gela.

Durante l’incontro il presidente Confapi Sicilia Dhebora Mirabelli ha voluto dare un forte segnale di stima e solidarietà all’associazione antiracket di Gela, Gaetano Giordano il cui contributo è stato fondamentale per la buona riuscita di tante operazioni antimafia e in particolare della più recente maxi retata, con 70 arresti, denominata “Stella cadente” eseguita dalle forze dell’ordine in tutto il territorio nazionale.

All’incontro erano presenti anche il presidente nazionale della FAI, federazioni delle associazioni antiracket e antiusura italiane, Tano Grasso; il presidente dell’associazione antiracket Gaetano Giordano di Gela, Renzo Caponetti e la signora Franca Evangelista, vedova di Gaetano Giordano.

“Bisogna assumersi le proprie responsabilità e doveri – ha affermato la presidentessa Confapi Sicilia, Debora Mirabelli– dare il buon esempio e rompere il muro dell’omertà che spesso è costituito da indifferenza. C’è bisogno di pensare a strumenti rinnovati che trasformino i buoni propositi in azioni che si traducano in assistenza e concreto fiancheggiamento difficilissimo se mancano risorse umane e azioni di rete sul territorio. Sono lieta e onorata di scendere in capo affianco dell’associazione antiracket di Gela, cercando di dare una risposta alle aziende comuni associate.

Sono tanti i temi e le richieste da analizzare ed evadere con coscienza, serietà e professionalità: dallo sblocco dello stallo meramente burocratico delle “white list” che non consentono a molti industriali di lavorare in attesa di una risposta delle istituzioni competenti che spesso arriva troppo tardi per fronteggiare una stagnazione economica ancora troppo sentita qui al Sud, alla costituzione in parte civile nei processi di denuncia degli imprenditori siciliani ancora costretti a pagare il “pizzo” per lavorare onestamente, al problema della pronta liquidità e della garanzia al credito in attesa del fondo di solidarietà erogato dallo Stato per le vittime di estorsione.

Oggi Confapi Sicilia si assume un impegno importante, onorando il sacrificio e l’azione dei siciliani coraggiosi, con l’augurio di rafforzare la legalità partendo proprio da Gela.”

Le parole di Mirabelli sono state accolte positivamente sia da Tano Grasso sia da Renzo Caponetti, sia dalla vedova Giordano. Le imprese presenti, inoltre, hanno manifestato apprezzamento per la vicinanza di Confapi Sicilia. A chiusura dei lavori Dhebora Mirabelli ha confermato l’impegno civile di Confapi e la vicinanza alla aziende che hanno avuto il coraggio di denunciare e ha proposto un tavolo di lavoro congiunto al fine di mettere a sevizio delle imprese strumenti e risorse che sono sempre troppo esigue di fronte a queste battaglie che si devono assolutamente vincere anche con il supporto delle associazioni di categoria.

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