Capo d’Orlando (Me): Mangano, “smascherato il tentativo di mistificazione sulla vertenza rifiuti”

“Fu un bluff o, per meglio dire, una mistificazione, quella propinata con cura al popolo orlandino, a mezzo decreto ingiuntivo, da parte della ditta Multiecoplast”. Così Renato Mangano, consigliere di minoranza del comune di Capo d’Orlando, nel messinese, sulla vertenza rifiuti.

Mangano si riferisce all’ingiunzione di pagamento dell’Ato del 2019 a carico dell’Ente, secondo i richiedenti debitore di 2.400.000 euro. Una notizia non molto simpatica che “gravò come un macigno sull’estate dell’amministrazione paladina impegnata a far quadrare il rendiconto 2018 e per il quale è stato nominato un commissario ad acta; gravò su chi paga le tasse e su chi si rimbocca le maniche quotidianamente per portare il pane in tavola.

Ebbene, finalmente, prendiamo atto con giustificata soddisfazione che, persino il comune di Capo d’Orlando – prosegue Mangano – dopo lunga e sofferta riflessione, ha condiviso le numerose contestazioni, pervenute da più fonti, sulle reiterate inadempienze contrattuali della Multiecoplast-Ati. Ed infatti, prima erano state le iniziative di Legambiente; dopo, la certosina attività di analisi e ricerca di opportune soluzione, della seconda commissione consiliare permanente “igiene ambientale”, presieduta dal consigliere Felice Scaffidi, partecipata dal vice presidente Sandro Gazia, dai componenti effettivi Linda Liotta, Fabio Colombo ed il sottoscritto, dai capigruppo Alessio Micale e Massimiliano Fardella e dagli esperti invitati per apportare il loro contributo quali il responsabile RUP ARO dott. Fabio Marino, Responsabile Rup di Capo d’Orlando il geom. Alfredo Gugliotta ed il dipendente Massimo Bontempo; infine, con razionalità e puntigliosità erano state certificate dall’Ufficio Tecnico-Area Igiene Ambientale. Adesso, che le medesime contestazioni le troviamo inserite nell’atto di “citazione per opposizione al decreto ingiuntivo” in oggetto, possiamo tirare un sospiro di sollievo e dire: l’avevamo detto che non era possibile!

Infatti, l’Ente locale paladino, rompendo gli ingiustificati indugi, tramite il legale di fiducia, avv. Francesco Cacciola, ha contestato al raggruppamento d’imprese sia gli innumerevoli servizi ambientali fatturati e non resi che l’inesigibilità del credito azionato in via monitoria, in quanto dalla relativa certificazione si evince chiaramente che le fatture sarebbero dovute essere pagate tra il 22 ottobre 2019 e l’1 aprile 2020, cioè in un periodo successivo al ricorso depositato in data 29 luglio 2019.

Il presente documento è per evidenziare l’impegno politico profuso dall’opposizione consiliare paladina che da subito aveva rappresentato all’Amministrazione Ingrilli, le reiterate inadempienze contrattuali della Multiecoplast-Ati.

Un plauso, pertanto, alla costanza ed alla determinazione di quanti tra i colleghi consiglieri mi hanno affiancato in questo faticoso percorso accidentato. Ricordo, a tal proposito, la mia richiesta d’istituire una commissione consiliare straordinaria di Studio e Ricerca per pervenire ad una immediata risoluzione del richiamato problema, e puntualmente bocciata dalla maggioranza.

Per quanto premesso, con convinzione e perseveranza, solleciteremo l’mministrazione Ingrilli affinché si attivi immediatamente, applicando tutte le clausole contrattuali, penalità e risarcimento danni, al fine di riconoscere un immediato risparmio al cittadino-utente-contribuente, vessato dagli insostenibili tributi locali, prima con la Tia – Ato e poi con la Tari – Aro. Ecco spiegate le ragioni dell’utilizzo del sostantivo “mistificazione”; nella circostanza descritta, come non riscontrare tutte le sfumature del termine? conclude Mangano”.

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