Catania: ndrangheta e traffico di droga, 72 arresti in tutta Italia

Da Torino a Catania sono 72 le persone arrestate oggi in tutta Italia dai carabinieri che già all’alba a Torino, Reggio Calabria, Milano e Catania, hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare nell’operazione che ha scoperto un traffico internazionale di stupefacenti legato alla ‘ndrangheta.

Nell’operazione, denominata Cerbero, sono stati impiegati circa 400 militari dell’Arma. I provvedimenti del gip hanno raggiunto 65 appartenenti o contigui alle locali di ‘ndrangheta di Volpiano e San Giusto Canavese, nel torinese, ritenuti responsabili di associazioni di tipo mafioso e traffico internazionale di stupefacenti, con l’aggravante delle finalità mafiose. Altri sei indagati hanno ricevuto la notifica del provvedimento da parte della finanza di Torino. I sei sono anche ritenuti responsabili di riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.

Nel corso dell’operazione sono stati posti i sigilli a beni mobili e immobili, conti correnti e quote societarie. L’indagine dei carabinieri ha permesso di ricostruire l’organigramma delle “locali di ‘ndrangheta” facenti capo alle famiglie Agresta ed Assisi, operanti nella provincia di Torino e con interessi non solo in tutta Italia, ma anche in Spagna e Brasile.

L’hashish veniva importato dalla Spagna e la cocaina arrivava dai porti del nord Europa. Erano due le organizzazioni dedite al traffico e smercio di sostanze illegali. Entrambe operavano sotto l’egida della ‘ndrangheta: una a Volpiano e l’altra nella zona nord di Torino, con quartiere generale in Barriera Milano.

Nel corso delle indagini che si sono protratte per due anni, erano stati arrestati nel 2017 e nel 2019 padre e due figli: Pasquale Michael, Nicola e Patrick Assisi, quest’ultimo inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi. Complessivamente sono stati sequestrati 72,5 Kg di hashish, 3,7 Kg di marijuana e 6 kg di cocaina, nonché documentate fittizie intestazioni di beni mobili, immobili e quote societarie oggi sequestrate.

I sodali impiegavano parte dei proventi delle attività illecite reimpiegandoli in attività economiche quali il noleggio delle slot machine, la commercializzazione del caffè e la raccolta delle scommesse. Le aziende venivano intestate fittiziamente a dei prestanome compiacenti per eludere l’applicazione di eventuali misure di prevenzione che avrebbero potuto portare al sequestro delle imprese.

Fra gli investimenti sequestrati anche una palestra a Volpiano. Ad aiutare l’attività dei gruppi criminali, un commercialista di Settimo Torinese che seguiva in prima persona la costituzione delle diverse società-schermo fornendo costante supporto per la risoluzione delle problematiche d’impresa e nei rapporti con gli interlocutori delle società, clienti ed istituti di credito.

Le foto degli arrestati siciliani

Commenti
Caricamento...

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi