Palermo: a Danisinni “Antigone casa per casa”

Tra file colorate di panni stesi che disegnano geometrie tra cielo e terra, case affastellate come un piccolo presepe addossato alle pareti rocciose di un rione antico e unico per morfologia e storia: adagiato nella cosiddetta fossa o oasi di Danisinni, è circondato da orti e ribassato rispetto alla quota di città; tra le facciate istoriate da murales di artisti internazionali, bambini che giocano a pallone per strada e i rumori di una piazza sempre in festa; si costruisce il palcoscenico urbano dell’”Antigone casa per casa”, progetto sperimentale ideato da Gigi Borruso, direttore di DanisinniLab, teatro di relazione e di comunità nato un anno fa nel piccolo rione da cui prende in nome, da un’idea del Museo Sociale Danisinni (MuSDa) di Palermo.

Un’Antigone pensata dentro gli spazi pulsanti del quartiere, come le case o le taverne, alla ricerca di un’intensità inusuale e di un rapporto intimo con lo spettatore. Un’esperienza immersiva in cui arte e teatro si fanno relazione all’interno di una comunità che si sta riaprendo alla città, nonostante sia stata a lungo dimenticata, isolata e schiacciata dal pregiudizio.

Secondo week-end ad arte a Danisinni. Aperitivo teatrale in taverna e laboratorio artistico per creare la propria opera asemica. Il ‘tocco’ è un’usanza antica, risalente al ‘400, tipica delle taverne più popolari di Palermo resiste ancora oggi come momento di convivialità e ‘gioco’ tra adulti che si sfidano attorno a una birra ‘atturrunata’ (ghiacciata) o quartini di vino sfuso. Poi ci sono le olive e il “pane cunzato”, le acciughe e le uova sode accompagnate da vino passito. Sono elementi della tradizione culinaria palermitana riproposti dal MuSDa nell’aperitivo teatrale in taverna con Le Vie dei Tesori.

Si inizia sabato 26 ottobre, alle ore 16:00 da piazza Danisinni si andrà alla scoperta del quartiere con la sua galleria a cielo aperto di street art, l’orto-fattoria con i suoi animali, e l’antica scalinata arabo-normanna. Visita alle due mostre allestite nella cripta ipogea seicentesca (“Children of faith”, con fotografie di Rossella Puccio) e nella sede espositiva del MuSDa (“Avvistamenti #2”, opere asemiche inedite di artisti internazionali, a cura di Enzo Patti), dove sarà inoltre possibile vedere una selezione delle 150 opere che costituiscono la prima collezione permanente di opere asemiche, poesia visiva e calligrammi in città. Terminata la visita tutti in piazza per l’”Antigone casa per casa” e per l’aperitivo popolare in taverna. Per prenotare il coupon basta collegarsi al sito de “Le Vie dei Testori” (www.leviedetesori.com). Solo 25 posti disponibili. Link diretto: http://bit.ly/2nxkpCv.

Domenica 27 ottobre ore 11:00 il tour si arricchisce del laboratorio artistico di scrittura asemica condotto dal maestro Enzo Patti, direttore del MuSDa e artista asemico le cui opere sono esposte in varie collezioni internazionali, e in mostre personali e collettive, alcune delle quali in svolgimento. Sarà fornito ai partecipanti il materiale per realizzare la propria opera. Durata della visita un’ora, costo 5 euro, qui il link diretto alla pagina: http://bit.ly/2Vx6f0D. Il 2 e il 3 novembre si replica, è già possibile prenotare il coupon sul sito de Le Vie dei Tesori. Sulle pagine facebook del Museo Sociale Danisinni e di DanisinniLab potete scoprire qualcosa in più sul rione e sulle attività proposte.

IL PROGETTO “ANTIGONE CASA PER CASA”

Nel maggio scorso, dopo aver approfondito in sede di laboratorio l’analisi della tragedia antica e la capacità evocativa del mito, gli allievi di DanisinniLab hanno portato l’opera di Sofocle all’interno degli spazi della comunità. Quest’anno il laboratorio, avviandosi a una nuova fase, si sviluppa intorno al progetto “Antigone casa per casa”. “Davanti a una taverna o intorno a un tavolo di cucina – racconta Gigi Borruso, direttore di DanisinniLab -, l’azione artistica ha già prodotto nei mesi scorsi un dialogo di grande interesse con le famiglie di Danisinni sui temi della coscienza individuale dinanzi alle leggi dello Stato, sulle dinamiche del dominio e sulla ribellione, sul ruolo delle donne all’interno delle famiglie, sulla loro azione nelle relazioni del quartiere, sulla loro capacità di mettere in crisi o no l’autorità e sul loro ruolo nella mediazione dei conflitti. Tutti temi che il mito di Antigone porta con sé da più di duemila anni». «Dopo un anno di lavoro – spiega Borruso –, DanisinniLab si muove con maggiore determinazione verso la gente del quartiere, superando i tradizionali confini che tengono a distanza attori e spettatori, per stimolare uno scambio di sguardi e di opinioni sul nostro stesso lavoro e sull’arte teatrale”.

Il laboratorio che vanta la collaborazione di Stefania Blandeburgo, docente del corso.  DanisinniLab ha realizzato oltre 250 ore di animazione e formazione teatrale, coinvolgendo circa 30 allievi, provenienti da Danisinni e da diversi luoghi della città, e di diversa estrazione sociale. Da questo lavoro si è costituito un gruppo stabile di 20 allievi, attori e attrici impegnati nelle diverse attività di spettacolo e di animazione nel quartiere. Nove performance pubbliche in giro per la Sicilia, di cui 6 all’interno del quartiere di Danisinni. Con le studentesse dell’Accademia di Belle Arti di Palermo si sono avviati stage per le professioni teatrali che hanno portato alla realizzazione delle scenografie e dei costumi usati negli spettacoli, coordinati da Valentina Console, direttrice del MuSDa e docente di scenografia dell’Accademia. L’informazione, fra giornali, riviste, radio e TV, ci ha dedicato un centinaio di articoli, interviste e servizi.

Arte e teatro sono un potente strumento di crescita culturale e sociale, forze rigeneratrici ed educative, che stanno accompagnando il percorso di riscatto di un rione a lungo dimenticato e piegato da deprivazione economica e materiale. Il Museo Sociale Danisinni, che si appresta a festeggiare il suo secondo compleanno, nasce come naturale eredità di Rambla Papireto, progetto che ha avviato il processo di rigenerazione urbana in chiave artistica a Danisinni, con la collaborazione della Parrocchia, degli operatori e della congregazione, a lungo unici presidi sociali esistenti. Oggi, Danisinni fuori dal suo isolamento è uno spazio di condivisione e socialità, impegnato a ricucire il rapporto con la città e con la propria storia.

 

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