Catania: rifacimento strade, arrestati funzionari Anas e imprenditori

Corruzione nell’esecuzione dei lavori di rifacimento di strade statali della Sicilia orientale e centrale. Sono questi i reati di cui dovranno rispondere funzionari pubblici dell’Anas e diversi imprenditori coinvolti nell’operazione della guardia di finanza di Catania. Gli indagati tra le province di Palermo, Caltanissetta e Agrigento, avrebbero preso e dato tangenti per i lavori di rifacimento strade.

L’inchiesta con il nome “Operazione buche d’oro” ha portato alla luce rodati meccanismi corruttivi all’interno dell’Anas. Il provvedimento del gip fa seguito alla misura cautelare emessa il 20 settembre di convalida degli arresti in flagranza di reato per corruzione, operati dalla finanza di Catania nei confronti di tre dipendenti dell’Anas. Si tratta dei geometri Riccardo Carmelo Contino, 51 anni e Giuseppe Panzica, 48 anni, mentre gli arresti domiciliari sono stati disposti per l’ingegnere Giuseppe Romano, 48 anni.

Il mercimonio e la dazione delle ulteriori tangenti trovavano linfa in illegittimi risparmi di costi consentiti alle imprese che, in accordo con capi centro, capi nucleo e Rup dell’area tecnica compartimentale di Catania scovavano, tra le pieghe dei capitolati tecnici dei lavori loro affidati, ampi margini di “manovra”, individuando le lavorazioni da non effettuare o da realizzare solo in parte; i pubblici ufficiali coinvolti così piegavano i loro poteri discrezionali di vigilanza e controllo orientandoli al perseguimento di scopi criminali in totale dispregio dei rilevanti interessi pubblici in gioco. Il profitto conseguito era pari a circa il 20% dei lavori appaltati e veniva assegnato per un terzo ai dipendenti ANAS corrotti e, per la parte restante, restava nelle casse dei corruttori.

In carcere sono finiti: il geometra Gaetano Trovato, 54 anni, dipendente Anas, capo nucleo B del centro di manutenzione A dell’area tecnica compartimentale (diretta dall’ingegnere Urso, di seguito meglio generalizzato che, a sua volta, rispondeva all’ingegnere Romano, Rup), competente alla manutenzione ordinaria e straordinaria della valle del Dittaino e la strada statale 284.

Arresti domiciliari, invece, per Salvatore Truscelli, 56 anni, rappresentante legale della Truscelli Salvatore srl esercente altre attività di lavori specializzati di costruzione con sede a Caltanissetta, con un volume d’affari annuo superiore ai 5 milioni di euro; Pietro Matteo Iacuzzo, 50 anni, rappresentante legale della Isap srl, esercente l’attività di strade, autostrade e piste aeroportuali con sede a Termini Imerese nel palermitano con un volume d’affari nel 2018 superiore ai 17 milioni di euro; Roberto Priolo, 48 anni, rappresentante legale della Priolo srl, esercente l’attività di lavori edili e restauri con sede a Ciminna, nel palermitano, con un volume d’affari annuo di circa un milione di euro; Calogero Pullara, 40 anni, titolare dell’omonima ditta individuale, esercente l’attività di lavori edili e stradali, lavori di terra con eventuali opere connesse in muratura e cemento armato di tipo corrente, demolizione e sterri, opere speciali in cemento armato, lavori di tinteggiatura e verniciatura, costruzione con sede a Favara, nell’agrigentino, con un volume d’affari annuo di circa 1 milione di euro.

Destinatario della misura di interdizione dall’esercizio di pubblico ufficio per un anno per l’ingegnere Antonino Urso, 39 anni, capo manutenzione A dell’area compartimentale Anas di Catania, competente alla manutenzione ordinaria e straordinaria della seguenti strade: Ss 121 catanese, ss 575 di Troina, ss 192 della valle del Dittaino, SS 284 Ocicdentale Etnea, SS 288 di Aidone nell’ennese, SS 385 di Palagonia nel catanese, SS 117Bis centrale sicula; SS 417 di Caltagirone nel catanese.

L’ingegnere Urso ha reso un’ampia confessione svelando la rete corruttiva nella quale erano coinvolti anche altri funzionari dell’Anas e imprenditori corruttori. Le indagini condotte dalla finanza di Catania, sviluppate attraverso l’esecuzione di intercettazioni ambientali, accertamenti bancari, disamina della documentazione amministrativa concernente i lavori oggetto di illecite dazioni nonché dal riscontro degli elementi desunti dagli investigatori, sono state rintracciate le ricezioni di tangenti, in denaro contante, da parte dei 5 funzionari infedeli dell’Anas per centinaia di migliaia di euro. Inoltre, nelle case degli indagati sono state trovate diverse mazzette di denaro per decine di migliaia di euro.

La prima vicenda di corruzione vede protagonisti da un lato Romano, Contino e Panzica e dall’altra l’imprenditore Salvatore Truscelli. Durante la consegna, nell’ufficio di Continuo di una mazzetta da 10.000 euro intervennero le fiamme gialle. In quel frangente Truscelli consegnava a Contino e Panzica un’ulteriore busta contenente 20 mila euro che sarebbero andati anche a beneficio di Romano. In questo caso l’appalto riguardava i lavori di risanamento della sovrastruttura stradale della statale 1134 Oritentale Sicula tra Villasmundo e Siracusa. I lavori erano stati avviati dalla Truscelli srl lo scorso giugno per un importo totale di 560 mila euro, di cui 60 mila erano destinati alla corruzione.

Un altro episodio di corruzione è stato registrato tra Romano e Urso con Iacuzzo, rappresentante di Isap srl in merito a tre contratti applicativi rientranti in un accordo quadro tirennale per l’esecuzione di lavori di manutenzione straordinaria della pavimentazione delle strade di competenza Anas nella Regione siciliana. Nell’occorrenza, all’impresa corruttrice venivano affidati i lavori di riqualificazione del piano viabile nel comune di Caltagirone, nonché il risanamento della pavimentazione stradale in tratti saltuari.

Come confermato durante l’interrogatorio dai funzionari Anas coinvolti, l’Isap srl ha tratto un vantaggio illecito dalla mancata rimozione di parte del manto stradale usurato. I pubblici ufficiali corrotti, quindi, acconsentivano ad una registrazione in contabilità di uno spessore del materiale fresato superiore rispetto al vero così da far riconoscere all’impresa un compenso non spettante. Per questo Iacuzzo ha consegnato a Urso, a beneficio anche di Romano, denaro contante, in più fasi, per 60 mila euro complessivi.

Una terza vicenda riguarda i funzionari Anas di Catania, Romano e Urso e Roberto Priolo la cui impresa rappresentata è stata affidataria dei lavori di ripristino del piano viabile, consolidamento del corpo stradale e di stabilizzazione di pendici in tratti saltuari a Troina. Lavori iniziati a febbraio di quest’anno e ultimati tre mesi dopo.

Come ricostruito dagli stessi funzionari corrotti, Priolo consegnava negli uffici Anas di Catania una tangente di 15.000 euro in contanti divisa tra Urso e Romano.

Un altro accordo corruttivo era stato stretto tra Romano, Urso e Trovato dell’Anas con Pullara, incaricato di svolgere lavori di risanamento della pavimentazione stradale dell’occidentale Etnea, Randazzo-Paternò, aggiudicati al prezzo di 630 mila euro.

I lavori venivano consegnati d’urgenza alla ditta corruttrice nel maggio di quest’anno e ultimati in meno di un mese nei primi giorni di giugno. Anche in questa circostanza, la tangente complessiva di 18.000 euro in contanti originava da un’incompleta fresatura del manto stradale e da una fasulla registrazione nella contabilità dei lavori effettuati. Pullara concludeva il patto criminale con il geometra Trovato a cui ha consegnato un primo acconto negli uffici dell’Anas di Catania e successivamente lo stesso imprenditore ha dato il saldo pattuito in contanti direttamente all’ingegnere Urso sempre a beneficio dei tre funzionari Anas corrotti.

Gli ulteriori fatti di corruzione ricostruiti dal gruppo di magistrati hanno ricostruito fitte relazioni illecite fra pubblici ufficiali infedeli e imprenditori corruttori. Quel che è peggio in tutta la vicenda è la manutenzione e la sicurezza di arterie vitali per la mobilità degli utenti.

La brillante operazione della guardia di finanza ha interrotto il perpetrarsi di ulteriori azioni criminali tese a lucrare, una volta aggiudicata la commessa, sulla fraudolenta esecuzione dei lavori appaltati per la manutenzione delle strade siciliane e ha aperto nuovi scenari su cui poter e dover far luce anche per l’incolumità di tutti.

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