Catania: amore “malato” tra un 24enne e una minorenne

Un piccolo paesino dell’hinterland catanese è stato lo scenario dove è nata ed è stata coltivata una storia d’amore tra un 24enne e una ragazzina di soli 14 anni. Una storia più grande di loro, maturata in un contesto sociale “ristretto”, minata nella sua essenza dalla debolezza caratteriale dei due attori.

Marco e Luisa, nomi di fantasia, si conoscono e Marco inizia una relazione sentimentale con la ragazzina nonostante la grande differenza di età che è ancora più evidente data la giovane età della coppia e soprattutto della ragazzina, fragile e desiderosa di aprire il proprio cuore al suo principe azzurro. Una relazione che procede tra molti bassi e pochi alti e che culmina in una gravidanza. Gravidanza che Luisa cerca di nascondere alla madre.

Ma non c’è solo la gravidanza da nascondere, anche le botte ricevute da Marco. E così Luisa si affida ai dottori, da sola interrompe la gravidanza, ma le botte che riceve da Marco non finiscono perché lui quel bambino lo voleva. È in questo momento che la ragazzina forse diventa consapevole di quanto le stesse accadendo e decide di lasciare quello che da principe azzurro si è trasformato in aguzzino.

A questo punto Marco perde il lume della ragione e vuole tornare con Luisa. Ancora una volta la ragazzina cede a quell’illusione dell’amore eterno e del suo principe da “vivranno per sempre felici e contenti” e così riallaccia la relazione. Di nuovo resta incinta e di nuovo una escalation di violenza e botte da parte del giovane.

Trascorre un anno e la ragazzina compie 15 anni e decide, questa volta, di tenere il bambino e non abortire, memore anche degli schiaffi e dei calci ricevuti dal compagno alla prima interruzione di gravidanza. Finalmente Luisa trova il coraggio e si confida con la madre.

La donna è sconvolta, Marco continua a minacciare telefonicamente la figlia, si apposta fuori casa e arriva persino a bruciare la porta della loro casa. L’uomo al telefono annuncia spavaldamente che la ragazzina avrebbe trovato a casa una sorpresa ed è questo punto che madre e figlia chiedono aiuto ai carabinieri.

Come da prassi, un maresciallo porge alla ragazzina un numero di telefono personale da utilizzare in caso di bisogno. Un giorno quel telefono squilla perché madre e figlia che stanno per rientrare in casa vengono intercettate da Marco che le insegue per strada con l’auto, quasi le sperona, il clacson è impazzito e la ragazza in gravidanza ormai avanzata, con uno stato di tensione alle stelle, teme per la propria vita nel momento in cui l’auto si ferma e Mauro incomincia ad inveire contro di lei spalleggiato dalla propria madre che era arrivata.

Durante l’inseguimento il maresciallo è stato contattato dalla madre della ragazza e si è immediatamente precipitato per bloccare Mauro che è stato arrestato e condotto nel carcere di Catania piazza Lanza dove resterà come deciso dal Gip in sede di convalida.

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