Ragusa: chiusa casa a luci rosse nel centro storico

Nel centro storico di Ragusa agenti della polizia di Stato hanno chiuso una casa a luci rosse. Nel corso dell’operazione sono state identificate due sudamericane che volevano restare un paio di settimane per prostituirsi.

I clienti recavano il solito disturbo ai vicini, entrando in casa di altre signore che in questo periodo lasciavano la porta aperta. È la seconda casa del piacere chiusa nel 2019 a Ragusa e in provincia. Nel 2018 ne sono state chiuse sei, il trend è ancora in diminuzione a seguito dei controlli della squadra mobile di Ragusa disposti dal questore.

La casa di appuntamenti è stata chiusa in via Elia nel corso di controlli scaturiti a seguito di numerose segnalazioni accurate e precise del vicinato.

Questa partecipazione permette alla polizia di Stato di effettuare mirati interventi a favore di chi richiede aiuto per garantire sicurezza. Le circostanze sull’utilizzo di case private come luoghi dove praticare il mestiere più antico del mondo, sono sempre le stesse.

Si tratta di attività sicuramente redditizie sia per chi sfrutta il proprio corpo che per i proprietari. I prezzi degli affitti per chi pratica il meretricio sono molto alti, i proprietari di casa chiedono in media 400 euro a settimana per case con rendita mensile ordinaria di 300 euro.

I proprietari degli immobili solitamente sono sempre al corrente dell’attività svolta dagli affittuari anche se fingono il contrario. Solitamente i proprietari vengono avvisati dai vicini di quanto succede nei loro appartamenti, ma se ne guardano bene dall’avvisare la polizia salvo quando chi esercita il meretricio inizia a non pagare più il canone.

Negli anni non sono mancati arresti per sfruttamento da parte della squadra mobile proprio per il continuo incessante lavoro da parte degli investigatori, ma sono rare le occasioni di sfruttamento nel territorio di Ragusa. In base alle richieste cambia anche il prezzo delle prestazioni sessuali, dai 30 ai 500 euro, ovvero da richieste minime al sesso di gruppo.

Qualche giorno fa i vicini di casa delle due sudamericane si erano stancati di essere importunati dai clienti che entravano pure nelle loro abitazioni per cercare le ragazze e hanno avvisato così la polizia. Cliente e prostitute sono stati condotti negli uffici della questura di Ragusa dove hanno ammesso che si trattava proprio di un’attività di meretricio.

Le leggi vigenti non vietano la prostituzione ma solo il favoreggiamento e lo sfruttamento pertanto le donne sono state invitate a non recare più disturbo ai vicini ed il cliente è stato congedato dopo le sue dichiarazioni.

Il proprietario di casa, a dire dei residenti già più volte avvisato di quanto accadesse dentro casa sua, è stato diffidato dal far continuare ad esercitare la prostituzione in casa. L’uomo, fingendo di essere ignaro di quanto accadesse in casa sua, ha provveduto ad allontanare le due donne, considerato il fatto che non avevano titolo per dimorare avendo il locatario sub affittato l’immobile.

Come ormai è consuetudine le donne che si prostituiscono sono itineranti, cambiano città ogni 20 giorni massimo, così da attirare ancora più clienti che cercano incontri sempre diversi trovando la pubblicità su siti internet specializzati.

Sono stati avviati, come di consueto, accertamenti fiscali per appurare la regolarità dei documenti esibiti ed il pagamento delle imposte di registro.

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