Sant’Agata di Militello (Me): precari, verso la stabilizzazione?

L’amministrazione comunale di Sant’Agata di Militello, nel messinese, chiarisce la posizione sulla stabilizzazione die precari dell’Ente. “La scelta del piano di riequilibrio per l’ente – precisa una nota del comune – con accesso al fondo di rotazione, è stato un obbligo, non una facoltà. L’opposizione cerca di sviare il ragionamento su altri argomenti invece che concentrarsi sulla situazione finanziaria dell’Ente, direttamente collegata alla stabilizzazione dei precari e lo fa consapevolmente.

La necessità del piano di riequilibrio era già stata manifestata, in virtù delle condizioni finanziarie dell’ente, dal collegio dei revisori dei Conti negli anni precedenti ed è diventata obbligatoria con il bilancio approvato nell’anno 2018 dove i revisori dei conti ed il responsabile finanziario hanno subordinato l’approvazione del bilancio all’adozione del piano di riequilibrio.

Cosa avrebbe dovuto fare questa parte politica di fronte a dei pareri tecnici così cristallini e chiari … forse occultare i debiti? – si chiede l’amministrazione guidata da Bruno Mancuso – Quest’amministrazione ha sempre agito correttamente rispettando tutte le norme e continuerà a farlo, però sarebbe opportuno che i consiglieri di opposizione spieghino le conseguenze di un’eventuale stabilizzazione, sganciata da un piano di riequilibrio, con eventuale incapacità per l’Ente di far fronte ai debiti derivanti da sentenze e debiti fuori bilancio. Questo concetto non viene approfondito dai consiglieri di opposizione perché in questo caso, visti i limiti della dotazione organica previsti dalla legge, si dovrebbero mettere in mobilità tutti gli 88 precari. Noi siamo rispettosi dei principi in materia di integrità, veridicità ed attendibilità del bilancio anche se i consiglieri di opposizione ci invitano “a rimandare il piano di riequilibrio di qualche anno”. Principi giuridici ed amministrativi che questa amministrazione ritiene di rispettare per il buon andamento della pubblica amministrazione.

Le azioni intraprese fino ad oggi – conclude la nota – vanno nel senso di garantire a tutti i dipendenti comunali ed ai precari un futuro sicuro, non un contratto con successiva mobilità in altri Enti, cosa che può avvenire solo ed esclusivamente con un bilancio sano”.

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