Catania: è la Sidra, non il comune, responsabile delle bollette

E’ Sidra la responsabile delle bollette dell’acqua, non l’amministrazione comunale”. Così i consiglieri dimissionari Marco Navarria e Dario Moscato che non condividono la gestione della fatturazione delle recenti bollette.

“La mancata lettura dell’ultimo anno, in alcuni casi anche 21 mesi, non può essere addossata certamente o scaricata su incolpevoli cittadini – scrivono Navarria e Moscato – che fino ad ora hanno pagato bollette ricevute, basate su consumi presunti e non reali, quasi fosse una propria colpa.

Ribadiamo quindi che è giusto far pagare agli utenti solo quanto si è consumato, sarebbe irresponsabile, infatti e contro le norme vigenti, continuare ad inviare fatture con letture presunte e non corrispondenti al vero. Tutto ciò, però, andava e va gestito con modalità adeguate, tenendo sempre in considerazione la situazione economica e sociale in cui versa la città. Non si può snobbare così il problema.

La soluzione alla problematica, non stava nel tardare di un mese l’invio delle bollette,  a volte anche quintuplicate rispetto le precedenti, bensì andava inviata una fattura che prevedeva anche una modalità di pagamento dilazionata. Questa soluzione era assolutamente percorribile, così come avevamo suggerito a tempo debito: cosa che puntualmente si sta verificando adesso.

Tale accortezza la riteniamo assolutamente doverosa sia nei confronti degli utenti che negli anni hanno sempre dato fiducia all’Azienda “canalizzando” sul proprio conto corrente il pagamento delle fatture (e che ora si rivolge ai propri istituti per bloccarli), sia nei confronti dei tantissimi cittadini che non hanno materialmente le possibilità economiche di pagare in un’unica rata tutto il dovuto.

Facendo questo a tempo debito, si sarebbe evitato oggi di assistere alle lunghe code agli sportelli dell’Azienda, e di generare un così grande malcontento tra i cittadini. Questo irrispettoso atteggiamento usato nei confronti dell’utenza andava assolutamente evitato – proseguono i due dimissionari.

Perché far trascorrere ai catanesi una calda estate di code davanti alla sede della Sidra? Perchè si sono dovuti sobbarcare di lavoro inutile e dispendioso i dipendenti della Sidra, impegnati in molte ore di straordinario e costretti a pressioni insopportabili? E’ giusto far presente che molti dipendenti, quest’estate, sono stati costretti per alto senso di responsabilità,  a ridimensionare le proprie ferie estive.

Ci domandiamo infine, soprattutto in quest’anno, nel quale Catania ha vissuto la crisi idrica più grande della sua storia recente, che motivo c’era di innescare un così grave e ulteriore disagio alla cittadinanza?

Per queste, e molte altre ragioni di carattere gestionale, circa un mese fa, abbiamo preso le distanze dall’attuale gestione del CdA decidendo di consegnare le nostre dimissioni. E’ giusto adesso che i cittadini sappiano quanto stia accadendo in Sidra. A questo proposito auspichiamo che venga celebrata la necessaria ed improcrastinabile Assemblea dei Soci per nominare il nuovo consiglio d’amministrazione nell’azienda. Serve un nuovo CdA che possa affrontare compiutamente le pressanti problematiche aziendali e restituire agli utenti la fiducia verso la Sidra che oggi, forse, è venuta meno.

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