Catania: illegalità diffusa nel quartiere di zia Lisa

Illegalità diffusa nel quartiere di zia Lisa a Catania. agenti della polizia di Stato ha effettuato controlli straordinari volti a contrastare l’illegalità diffusa in particolare all’interno del cimitero di Catania dove sono state accertate le condizioni di lavoro dei lavoratori e delle ditte lì operanti nel rispetto della normativa in materia di sicurezza, salubrità sui luoghi di lavoro ed erogazione dei sussidi pubblici quali reddito di cittadinanza e indennità di disoccupazione.

Controllati diversi dipendenti e titolari di ditte che operano nell’area cimiteriale e che si occupano di realizzare scavi per tombe e lavori edilizi sulle stesse.

Il titolare di una ditta è stato indagato in concorso con il suo dipendente per il reato ambientale previsto dagli articoli 121, 112 e 256 del decreto legislativo numero 152 del 2006 che punisce, tra l’altro, il trasporto illegale di rifiuti speciali, in questo caso derivanti dagli scavi di terra e rocce per i lavori edilizi di una tomba; inoltre, si è proceduto a contestare reati in materia di sicurezza e salubrità sui luoghi di lavoro.

È stato anche accertato che, senza alcuna autorizzazione e senza i dispositivi di sicurezza individuali (caschi e simili), avevano prelevato un ingente quantitativo di rifiuti speciali derivanti dallo svuotamento del terreno ove realizzare le tombe, al fine di trasportarli fuori il cimitero a bordo di un camion privo di iscrizione all’albo regionale e senza i requisiti previsti dalla legge per effettuare detto lavoro. Il dipendente è stato, inoltre, indagato per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e, a tal riguardo, percepisce indebitamente da cinque mesi l’indennità di disoccupazione pari a circa novecento euro al mese; per tale motivo, oltre a contestare i gli anzidetti reati, si è proceduto al sequestro penale preventivo del mezzo e dei formulari di identificazione.

Ancora, il titolare di un’altra ditta individuale è stato indagato per reati in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e ciò per aver effettuato gli scavi utili per la realizzazione di una tomba senza indossare i previsti dispositivi di sicurezza; analoghe violazioni sono state contestate ad un dipendente di un’altra ditta che, pur avendo nella disponibilità i dispositivi di sicurezza individuali, ha effettuato dei lavori di manutenzione all’interno di una confraternita ubicata all’interno del cimitero senza indossarli.

Pertanto e al fine di adottare ulteriori provvedimenti, verranno informati gli organi competenti e, tra questi, verrà informato anche l’Ufficio Asp Spresal competente in materia di sicurezza e salubrità sui luoghi di lavoro. Sul posto è intervenuto anche personale del Nucleo Operativo Regionale del Corpo.

 

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