Messina: “uscita di emergenza” al teatro dei 3 mestieri

Prosegue la stagione di spettacoli all’aperto del Teatro dei 3 Mestieri di Messina, che venerdì 16 agosto alle ore 21.30 ha in programma lo spettacolo Uscita di emergenza, la prima e più conosciuta opera di Manlio Santanelli, che vede protagonisti Davide Fasano Valerio Villa.

A partire dalle ore 20.30 è in programma un apericena.

In scena la storia di Cirillo e Pacebbene, ex suggeritore di teatro il primo, ex sacrestano il secondo. Due uomini diversi, ma in fondo simili, che per motivi differenti rimangono da soli, senza un tetto sotto cui vivere, accompagnati solo dai bei ricordi del tempo passato; così si ritrovano a vivere insieme in un quartiere disabitato di Napoli, poiché colpito dal terremoto, o meglio, dal bradisismo.

Questa casa e questo quartiere diventano la prigione dalla quale non riescono ad uscire, dietro ripetuti e ingannatori tentativi di abbandonarla, trattenuti dalla nostalgia per un passato che non può ritornare.

Solitudine, incomunicabilità tra gli esseri umani e precarietà dell’esistenza stessa, temi ricorrenti della produzione santanelliana, prendono vigore in questo spettacolo dove, attraverso lo svuotamento delle parole e dei dialoghi, che sembrano non avere significato alcuno, si vuole riflettere il senso di svuotamento della società dai valori e dalle tradizioni. Nello stesso tempo, però, questi dialoghi surreali lasciano spazio a una comicità, tipica della scrittura di Santanelli, che rende un po’ più sopportabile l’atmosfera di sospensione, di attesa che attraversa la pièce teatrale.

Il bradisismo, protagonista anch’esso dell’opera, sta a simboleggiare la devastazione che ha colpito gli antichi equilibri che sorreggevano parole, affetti e azioni. I due protagonisti, attraverso il loro sfogo, tentano un’uscita d’emergenza da questa devastazione. Riusciranno, però, rimpianti, gli equivoci e le recriminazioni del passato a consentire il superamento di questa empasse o ad aver la meglio sarà il trionfo del vuoto quotidiano, senza lieto fine.
Non c’è più religione, non c’è più teatro, non c’è più città.

 

Commenti
Caricamento...

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi