Capo D’Orlando (Me): Gheorghe e l’abbraccio ritrovato della sua famiglia

Uno su mille c’è la fa …! E se è vero che ogni giorno ascoltiamo realtà raccapriccianti la storia di Gheorghe Borcoi sembra il secondo volume della favola di Cenerentola.

Stiamo parlando di un Romeno di 61 anni che da anni ormai viveva nei pressi della stazione di Capo D’Orlando. Arrivato in Italia, trascorre inizialmente la sua vita a Messina cercando un lavoretto. Da qualche anno però viveva nel centro tirrenico del messinese.

La sua casa era diventata la stazione orlandina. Il suo letto era la panchina di fronte alla stazione, il suo bagno uno zifone allacciato alla fontanella al fianco della stazione, la sua cucina fatta di due pentole si trovava lungo la stradina che conduce al semaforo anch’essa lungo la strada della stazione. Questa era diventata la vita di Gheorghe, che già di buon mattino si scorgeva  tra gli scalini della chiesa del Cristo Re a Capo D’Orlando o di fronte al supermercato a prostrarsi per qualche spicciolo. A volte sbronzo a causa del terribile isolamento e della solitudine cui la vita e l’indifferenza l’avevano costretto a vivere.

Ma le vie del Signore sono infinite, così avvengono i miracoli.

Protagonisti per caso di questa storia Anna e Luca: lei romena, lui siciliano. Luca attento osservatore, nota che Gheorghe non ha il fare di un uomo di strada, si lava, cucina e ascoltando le sue strane parole capisce l’espressione “soldi, casa”.

La conoscenza della lingua della compagna Anna aiuta i due a comprendere che forse Gheorghe ha una casa ed anche una famiglia dalla quale vorrebbe tanto ritornare.

Iniziano le ricerche, tramite il cognome e grazie ai social che, usati per il bene, possono approdare a straordinari risultati.

Dalla ricerca effettuata su Facebook Anna rintraccia una famiglia con lo stesso cognome, spiega di Gheorghe, ma questi la riconducono ad un’altra famiglia che possiede lo stesso cognome ma vivono in un’altra cittadina, Lasi Jud Cotnari. Luca e Anna contattano questi ultimi ed iniziano a dialogare e spiegare. In effetti loro hanno un familiare con lo stesso nome, partito verso l’Italia per motivi di lavoro, ma non hanno avuto più notizie, lo credono morto. Il puzzle sembra prendere forma e Luca e Anna iniziano con le prime videochiamate. Gulina (moglie di Gheorghe) riconosce il marito e lui riconosce lei. Sembra impossibile ma è vero, Gheorghe ha una famiglia con 10 figli che fin dalla sua partenza l’hanno sempre aspettato senza però avere più notizie.

Nel frattempo Anna e Luca cercano la via legale per far rientrare nel proprio Paese Gheorghe. Contattano a Catania il consolato della Romania e grazie ai certificati inviati dalla moglie Gulina riescono ad ottenere il foglio visa per il rientro di Gheorghe.

Osservando il certificato di matrimonio (nella foto), marito e moglie sono nati lo stesso anno, dello stesso mese, Gulina l’8 marzo del 1958, Gheorghe il 9 marzo del 1958.

In effetti questa storia ha dello straordinario. Manca solo l’ultimo passaggio. Anna contatta tutte le compagnie di viaggio e alla ricerca di una linea diretta in modo che Gheorghe possa rientrare con certezza a casa. Una compagnia di Trapani percorre un viaggio diretto sino a Iasi Jud Cotnari. Preparano il biglietto, raccomandano che deve scendere in quel Paese esatto e che proprio li ci sarà tutta la sua famiglia ad aspettarlo.

Dopo due giorni Gheorghe riabbraccia la sua famiglia, sua moglie ed i suoi 10 figli. Le videochiamate registrano tutto.

Gheorghe adesso ha una famiglia numerosa, ha un bagno, una cucina, un letto, ma soprattutto ha quello di cui ogni singolo essere umano avrebbe bisogno: una casa dove vi sono persone che lo amano davvero e che fin dalla sua partenza lo hanno portato nel loro cuore.

È vero che l’indifferenza uccide. È vero che basterebbe poco per riportare quel poco di serenità, rispetto e amore che questa società fatica a ritrovare. L’interesse di Luca e Anna e la collaborazione di poche persone ha fatto si che una storia ormai dalla piega tragica abbia avuto un risvolto positivo.

Non possono non essere commentate le parole di Gheorghe prima della sua partenza da Capo D’Orlando “voglio portare con me la mia coperta, la coperta mi ha tenuto vivo”. La coperta, l’unica compagna che prima dell’arrivo di Luca e Anna, ha riscaldato Gheorghe nelle lunghe notti d’inverno.

Di seguito l’intervista a Luca e Anna che raccontano di come la loro si sia incrociata con quella di Gheorghe.

 

 

Commenti
Caricamento...

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi