Galati Mamertino (Me): il ricordo di Pino Vicario

Un uomo di cultura, un marito amorevole, un padre affettuoso, un medico attento e scrupoloso, uno storico per passione, un gentiluomo dal sorriso genuino. Questo il ritratto di Pino Vicario, medico e appassionato di arte e storia originario di Galati Mamertino, scomparso lo scorso gennaio nel Lazio dove ha trascorso gran parte della sua vita, emerso da un convegno di studi ospitato nei locali della fondazione Crimi a Galati Mamertino.

“Era un profondo conoscitore delle cose del mondo – ha detto il moderatore, scrittore, giornalista e docente, Luciano Armeli Iapichino – uno che da buon curioso andava in profondità nei segreti di questa vita. Aveva sostituito la lanterna di Diogene con l’espressione “e chistu chi é? (questo cosa è?)”.

Il convegno a cui hanno partecipato amici, studiosi, giornalisti, professori e docenti universitari, ha avuto come comune denominatore la figura di Pino Vicario, uomo ben voluto da tutti e che è stato ricordato da tantissime persone accorse a Galati Mamertino. Dopo i saluti di Rocco Crimi, presidente della fondazione che ricorda il padre, farmacista che ha sottolineato come “non esiste progresso senza memoria del passato, ma memoria del passato non esiste se non viene tutelata dal progresso“, è intervenuto il sindaco Antonio Baglio. Il primo cittadino, nell’annunciare che ogni anno si terrà un evento per ricordare Vicario, anche se ancora non si è deciso di che genere, ha detto pubblicamente che la nuova struttura della fondazione Crimi sarà messa a disposizione del Comune per qualsiasi genere di evento culturale.

Saluti di rito anche quelli di don Vincenzo Rigano che ha affermato di aver appreso la storia delle chiese di Galati dagli scritti del professore Fabio e di Vicario. Non sono mancati i ricordi degli amici, come Villari, del circolo Cingalio che al termine del convegno ha donato una piastrella commemorativa alla figlia di Pino Vicario, Eleonora. E, ancora, Cono Ceraolo, presidente del Rotary Club di Sant’Agata di Militello che Vicario aveva frequentato; l’avvocato Giuseppe Giambrone, amico di Pino Vicario; Antonio Borghese del Rotary di Mentana. 

A seguire poi gli interventi dei relatori. Ad aprire i lavori è stato il professore Antonio Baglio che ha elencato tutte le numerose pubblicazioni di Vicario. “Possiamo considerare Vicario – ha detto – come un uomo della diaspora, costretto ad abbandonare l’isola-mondo, ma avendone sempre nostalgia. Aveva il potere magnetico della parola, i modi eleganti, uno stile sobrio e accattivante. Ci mancherà moltissimo”.

Interessante e accattivante l’intervento dell’ex giornalista Rai ora in pensione, Giorgio Moscatelli che ha presentato al pubblico un video sulla vita di Pino Vicario con fotografie degli inizi della sua professione per arrivare agli ultimi anni di vita e raccontando alcuni aneddoti divertenti sulla sua amicizia con Pino Vicario. “Sapeva parlare e anche ascoltare – ha detto – e questa è una dote che si è persa e inoltre era uno che non si arrabbiava”.

A seguire gli interventi di Salvatore Sutera; Zaccaria Mari del Mibac con cui Vicario in passato aveva collaborato per gli studi su Mentana, Fontenuova, Monterotondo, Guidonia, ecc. “IL più grande regalo che potete fargli – ha sottolineato Mari – è fare le ricerche che merita il paese, bello ma non valorizzato, non perdete la memoria del passato, rendete più bello Galati Mamertino”.

I lavori sono stati conclusi dalla relazione del professore Dario De Pasquale, il quale ha analizzato il rapporto di amicizia e sintonia che si era creato tra il dottore Pino Vicario e il grande storico dell’arte Federico Zeri, paziente e amico di Vicario. “Una volta Vicario mi disse – aggiunge De Pasquale – che la bellezza salverà il mondo, citando Dostoevskij – aggiungendo che però ci vogliono anche dei buoni occhi. E il suo occhio sapeva distinguere il bello per doti naturali e perché lo aveva affinato grazie alla frequentazione con Zeri. Il binomio Zeri-Vicario ricorda quello fra Giovanbattista Cavalcaselle, storico dell’arte e il collega Giovnani Morelli, medico appassionato di arte”.

In conclusione Massimiliano Fabio, past president del Rotary club di Sant’Agata di Militello ha consegnato ad Eleonora Vicario, in ricordo del padre a cui era legato da un sincero rapporto di amicizia e che ha ricordato come uomo elegante e semplice, quella semplicità dei grandi, un gagliardetto, una targa e una pubblicazione su Sant’Agata di Militello. Le conclusioni del convegno sono state affidate ad una emozionata Eleonora Vicario che ha ringraziato, con commozione, gli intervenuti e quanti hanno voluto tributare un omaggio al padre Pino Vicario.

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