Tortorici (Me): scuole elementari, il finanziamento per ora c’è! Servono le polemiche?

“Mater semper certa est, pater numquam”. La sapevano lunga i latini secondo cui la madre è sempre certa, mentre il padre mai. È un po’ quello che sta accadendo a Tortorici, nel messinese, dove l’attuale e la passata amministrazione rivendicano la paternità di un finanziamento, quello per la demolizione e il rifacimento della scuola elementare Gepy Faranda.

Secondoil “movimento uniti per cambiare Tortorici”, il cui leader Emanuele Galati Sardo è ora il sindaco del centro nebroideo dallo scorso aprile, il finanziamento, “a causa dei ritardi della passata amministrazione era stato praticamente perso e soltanto grazie all’attuale interlocuzione politica è stato possibile rimediare. L’amministrazione passata mente sapendo di mentire – scrive il movimento – cercando di gettare fumo negli occhi alla cittadinanza”.

Prima di tutto bisogna tenere conto della delibera nr.1 dell’11 gennaio 2017 dell’Anac, autorità nazionale anti corruzione, in merito alle indicazioni per il perfezionamento del CIG, codice identificativo di gara. In tale delibera viene precisato che il Rup, responsabile unico del procedimento, entro 90 giorni dall’acquisizione del Cig deve inserire alcune informazioni sul sistema informatico Simog dell’Anac stesso.

Dall’analisi dei documenti presenti sull’albo pretorio del comune di Tortorici risulta che il 21 giugno 2018, come evidenziato nella determina dirigenziale 558, il Comune era già in possesso di un CUP, codice unico del progetto e di un CIG del progetto stesso.

La gara per la progettazione esecutiva e la direzione lavori è stata pubblicata dalla centrale unica di committenza “Tirreno eco sviluppo 2000” il 30 agosto 2018 con scadenza presentazione delle offerte il 29 settembre. Quindi sembrerebbe che il Comune avesse avuto a disposizione tutti i dati per perfezionare il CIG come disposto dall’Anac.

Il movimento “Uniti per cambiare Tortorici” punta il dito contro l’operato della vecchia amministrazione ribadendo che il ministero dell’Interno, in una nota del 14 gennaio scorso, avrebbe negato una richiesta di proroga dei termini. La nota, in realtà, dice che non è possibile accettare la richiesta di proroga, ma ribadisce anche che per non perdere il finanziamento “negli otto mesi previsti dalla norma non è necessario aver provveduto all’affidamento dei lavori, ma bensì aver adottato uno degli adempimenti” previsti, cioè termine per l’avvio della procedura di affidamento lavori o pubblicazione del bando, oppure manifestazione della volontà di procedere all’affidamento dell’appalto come riportata sul Cig.

Il nodo da sciogliere è se per ottenere il finanziamento dovevano essere avviati i lavori e se per l’ avvio si intendono valide anche le propedeutiche procedure di gara. Se così fosse nessuna colpa avrebbe l’amministrazione Rizzo Nervo. In caso contrario si sarebbero potuti verificare dei problemi che ad oggi risultano comunque sorpassati a seguito dei nuovi emendamenti al “salva cantieri”, in particolare del comma 859 bis che sottolinea come “il recupero dei contributi assegnati per il 2018 non si applichi agli enti beneficiari che hanno posto in essere le attività preliminari all’affidamento dei lavori rilevabili attraverso il sistema di monitoraggio, a condizione che l’affidamento avvenga entro il 31 dicembre 2019”.

Fra recriminazioni e attestazioni di paternità, l’unica certezza ad oggi è che il finanziamento da quasi 5 milioni di euri c’è ancora, ma si potrà perdere se i lavori non saranno affidati entro il 31 dicembre di quest’anno.

Queste beghe politiche sono sicuramente efficaci per attirare consensi, ma sarebbe certamente più costruttivo avviare un dialogo, anche fra forze politiche opposte, per giungere alla soluzione di tutti i problemi che possono presentarsi per dimostrare che con la buona volontà e spinti dall’amore verso il proprio paese si possono fare grandi cose.

In questa vicenda di paternità reclamata gli unici vincitori, si spera, saranno i bambini che potranno avere nei prossimi anni un nuovo edificio scolastico sicuro che possa accoglierli.

Commenti
Caricamento...

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi