Catania: sequestrati beni alla criminalità organizzata

A Catania agenti della polizia di Stato hanno sequestrato beni a sei appartenenti all’associazione mafiosa Santangelo-Taccuni di Adrano, affiliata alla famiglia di cosa nostra catanese Santapaola-Ercolano.

Le indagini che hanno portato al sequestro dei beni, rinentrano nell’ambito delle attiità di contrasto della criminalità organizzata mafiosa, particolarmente curata da un apposito ufficio della divisione polizia anticrimine, in seno alla questura di Catania, dove opera una proficua sinergia tra personale della squadra mobile e della divisione anticrimine stessa.

Sotto la lente d’ingrandimento degli agenti i beni riconducibili ad Alfio Santangelo, 56 anni, attualmente detenuto, capo indiscusso dell’omonimo clan mafioso operante nel territorio di Adrano, Paternò e Biancavilla, territorio conosciuto come triangolo della morte.

Sarebbe detenuto in carcere per lunghi periodi, Santangelo ha continuato ad impartire ordini e strategie criminali agli associati, mantenendo sempre il comando dell’omonimo gruppo, al cui interno militarno numerosi suoi parenti stretti.

I provvedimenti hanno riguardato anche il genero, Antonino Quaceci, 49 anni, pregiudicato detenuto e i figli di quest’ultimo: Alfio Quaceci, 25 anni e Salvatore Quaceci, 27 anni, detenuto, interessato dal decreto di sequestro e, ancora, Gianni SAntangelo, 36 anni, pregiudicato, in carcere e Ignazio Vinciguerra, 54 anni, pregiudicato, attualmente anche lui in carcere.

A carico degli indagati è stata anche richiesta l’applicazione della misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale per un congruo periodo di tempo, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, che verrà determinata con separati procedimenti ed eventualmente eseguita al termine dello stato detentivo.

Il tribunale di prevenzione ha ritenuto che gli elementi investigativi raccolti dal personale del gruppo di lavoro integrato della questura, coordinato dalla procura di Catania, fossero idonei all’emissione del provvedimento di sequestro di prevenzione, finalizzato alla confisca, di 12 beni immobili, tra cui diverse ville, 5 beni mobili registrati, dell’impresa individuale Vinciguerra Carmelo, operante nel settore delle slot machine, del 100% della società Q.F. auto srl, allo stato attuale inattiva e del 100% della società Le delizie trasporti società cooperativa agricola.

Gli agenti hanno anche sequestrato diversi rapporti finanziari, il tutto per un valore stimato di circa 1,3 milioni di euro.

Per ultimo, nel gennaio del 2018, cinque dei sei soggetti interessati sono stati arrestati, in esecuzione dell’ordinanza custodiale emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Catania, per associazione a delinquere di stampo mafioso,

Cinque dei sei destinatari del provvedimento erano stati coinvolti nell’operazione denominata Adranos, avviata dopo la scarcerazione, per decorrenza dei termini di custodia cautelare, di alcuni componenti della cosca Santangelo, tra i quali l’indiscusso boss Santangelo Alfio e il genero Antonio Quaceci.

La Cosca Santangelo inoltre era stata duramente colpita nel 2009 dall’operazione Terra bruciata che aveva interessato i contrapposti clan Santangelo e Scalisi per l’egemonia nella gestione dei traffici illeciti nel comprensorio di Adrano e protagonisti di una sanguinosa faida.

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