Palermo: prof sospesa, oggi presidio a difesa della “scuola della Costituzione”

Oggi a Palermo tutti in strada per difendere la “Scuola della Costituzione”. L’iniziativa è stata organizzata dalle segreterie di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil scuola, Gilda e Snals della Sicilia. L’evento arriva dopo la sospensione di un’insegnante per 15 giorni con rispettivo decurta mento dello stipendio.

La docente, Rosa Maria dell’Aria, sarebbe stata colpevole di non aver vigilato sul lavoro dei suoi studenti che durante la giornata della memoria avevano presentato un video accostando le leggi razziali al decreto sicurezza.

In centinaia questo pomeriggio, poi, davanti la prefettura di Palermo, fra studenti, docenti, ricercatori, sindacati e cittadinanza attiva per prendere parte al presidio indetto dagli studenti palermitani per chiedere l’immediata revoca del provvedimento disciplinare emesso contro la Dell’Aria, docente al Vittorio Emanuele III.

La docente non avrebbe vigilato sull’attività dei suoi studenti che in un video hanno accostato il decreto sicurezza di Matteo Salvini alle leggi razziali fasciste. Alla docente è stata inflitta una pena di 15 giorni di sospensione e conseguente stipendio dimezzato. La pena è stata comunicata dal provveditorato all’istruzione della provincia di Palermo.

Ma ieri è bastato un evento su facebook e un semplice passaparola per far scattare la mobilitazione. Diverse le frasi che campeggiano sugli striscioni da: “no alla censura nelle scuole”, a “La scuola non è una caserma”, o “la cultura non si arrende”. Alla manifestazione ha partecipato anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.

“Non è la prima volta che, con Salvini al governo, in Italia si verificano censure e, soprattutto, non è la prima volta che, con Salvini al governo, viene intimidito il mondo della scuola e minata la libertà di parola, pensiero e critica”. Lo scrivono in una nota i manifestanti.

“Ciò che è avvenuto a Palermo è sintomatico della situazione politica del Paese: è un campanello d’allarme da non sottovalutare, anzi! Questa sospensione, inferta per mano del provveditorato di Palermo rappresenta – scrivono ancora – la volontà politica del ministro dell’interno Matteo Salvini di limitare la libertà di parola di studenti e professori”.

I manifestanti poco dopo hanno deciso di raggiungere in corteo l’istituto Vittorio Emanuele III per ricongiungersi ad un altro sit in di solidarietà indetto dai colleghi e dai sindacati di fronte alla scuola di via Duca della Verdura. Inoltre, nelle ultime 24 ore sono state raccolte più di 25 mila firme con una petizione online che chiede la revoca del provvedimento disciplinare.

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